
L’Acr Messina parla australiano come il Catania: ramo sportivo acquisito dal Racing City Group
Guidato da Justin Davis, investitore australiano con esperienza nel settore immobiliare e sportivo, e da Morris Pagniello, ex calciatore e agente FIFA di origini italiane, il gruppo controlla o collabora con diverse realtà tra Europa, Oceania e America Latina.
Dopo l’ottimo avvio di campionato in Serie D coronato dalla vittoria di misura nel derby di domenica scorsa contro la Reggina, l’Acr Messina cambia definitivamente volto anche a livello societario. Dopo settimane di attesa e una procedura di liquidazione, il ramo sportivo del club giallorosso è stato aggiudicato al Racing City Group, società italo-australiana guidata da Justin Davis e Morris Pagniello.
Così come il Catania, dunque, anche il futuro dell’Acr Messina parlerà un po’ british grazie al sostegno finanziario del fondo internazionale Global Capital, che ha garantito la copertura economica dell’operazione.
Acr Messina, non ci sono altre offerte. Il club in mano al Racing City Group
La curatela fallimentare non ha ricevuto altre offerte entro il termine fissato del 13 ottobre, e così la proposta del Racing City Group è risultata l’unica valida per l’acquisizione. Alle 11:45 di lunedì mattina, nell’aula del Tribunale di Messina, l’avvocato Maria Di Renzo, delegata alla procedura, ha formalizzato l’aggiudicazione provvisoria del complesso aziendale, alla presenza dei rappresentanti legali delle due società acquirenti.
Il saldo economico definitivo dovrà essere versato entro 15 giorni dalla data odierna, pena la decadenza dell’aggiudicazione, che comprende la cessione di marchi, contratti e beni del club. Tra gli elementi ceduti figurano le denominazioni sociali, i segni distintivi, i marchi (salvo i contenziosi ancora pendenti con la Società Cooperativa in merito alla titolarità), oltre ai contratti in essere con tesserati, dipendenti, sponsor e fornitori.
Rientrano inoltre nell’assegnazione beni mobili, attrezzature sportive e amministrative di proprietà della società, cioè l’intero patrimonio operativo che consente al club di funzionare come impresa sportiva.
Cosa resta al momento fuori
Resta invece escluso dal trasferimento il titolo sportivo, che non può essere oggetto di compravendita diretta ma dovrà essere riconosciuto separatamente dalla FIGC attraverso un percorso amministrativo autonomo. Sarà, dunque, compito del Racing City Group completare questo iter per ottenere la piena legittimazione sportiva e federale della nuova gestione.
Le scadenze da dover rispettare per tenere in mano il futuro del club
Il provvedimento di aggiudicazione stabilisce alcuni requisiti imprescindibili che l’acquirente dovrà rispettare prima del trasferimento notarile definitivo dell’azienda sportiva. Tra questi, figura in primo piano la presentazione di una garanzia fideiussoria da 640.000 euro, posta a copertura del debito sportivo pendente del club.
La cifra potrebbe ridursi a circa 290.000 euro grazie all’escussione della fideiussione già depositata la scorsa stagione in Lega Pro da Pietro Sciotto, l’ex proprietario della società. Tale meccanismo consentirà di compensare una parte delle pendenze maturate nel corso dell’ultimo esercizio sportivo.
A tale importo dovranno comunque essere aggiunti gli eventuali debiti sportivi maturati dopo il 30 giugno 2025, che resteranno interamente a carico della nuova proprietà. Tutti i costi relativi all’esercizio provvisorio, prorogato fino al 5 novembre, saranno a carico del Racing City Group, fatta eccezione per le somme già presenti in cassa e derivanti dall’attività residua del club.
Le tempistiche: meno di 20 giorni per completare ogni adempimento richiesto
Il gruppo di Davis e Pagniello avrà meno di venti giorni per completare gli adempimenti economici, avviare i contatti con la FIGC per il riconoscimento del titolo sportivo e definire la continuità contrattuale del personale tecnico e amministrativo.
Il Racing City Group nasce come network internazionale attivo nella gestione di club calcistici, academy e progetti sportivi in diversi Paesi. Guidato da Justin Davis, investitore australiano con esperienza nel settore immobiliare e sportivo, e da Morris Pagniello, ex calciatore e agente FIFA di origini italiane, il gruppo controlla o collabora con diverse realtà tra Europa, Oceania e America Latina.
Il loro modello si fonda sulla creazione di un ecosistema sportivo integrato, capace di unire scouting, formazione giovanile e valorizzazione dei talenti attraverso partnership internazionali e investimenti mirati. La partecipazione del fondo Global Capital aggiunge solidità finanziaria all’operazione, garantendo copertura ai costi immediati e ai piani di rilancio nel medio periodo.
Nel frattempo, sulla sponda giallorossa dello Stretto, dopo la fallimentare gestione dell’AAD Invest Group, si può tornare a sorridere e programmare una risalita stabile in Lega Pro, costruendo una filiera che consenta al club un autosostentamento economico assente dalla lontana gestione Franza.