17 Ottobre 2025 Giudiziaria

La gang dei furti di auto e motorini a Messina, la Cassazione azzera tutto

Tutto da rifare per il processo d’appello che nel 2023 si concluse con cinque condanne per l’operazione “Cavallo di ritorno”, ovvero il pagamento di un riscatto per la restituzione del mezzo, che fu scoperto nel 2021 al rione Giostra con un’indagine condotta dalla Procura e dalla Guardia di Finanza.

La seconda sezione penale della Cassazione infatti, dopo aver trattato i ricorsi dei legali dei imputati coinvolti, ha annullato con rinvio in pratica l’intera sentenza d’appello per un nuovo pronunciamento dei giudici di secondo grado.

Si tratta di uno stralcio del procedimento che riguarda i cinque imputati che a suo tempo davanti al gup in udienza preliminare scelsero il giudizio con il rito abbreviato. La sentenza d’appello che adesso è stata in pratica “azzerata” si è avuta nel dicembre del 2023. All’epoca le condanne, ridotte rispetto al primo grado, riguardarono Alessio Nostro (5 anni e 6 mesi), Alfonso Gabriele Fratacci (2 anni e 8 mesi), Gaetano Batessa (3 anni, 6 mesi e 20 giorni), Nunzio Buscemi (un anno e 6 mesi) e Pietro Micali (3 anni, 5 mesi e 10 giorni).

Ad assistere gli imputati gli avvocati Luigi Gangemi, Salvatore Silvestro, Alessandro Billè, Alessandro Trovato, Cinzia Panebianco e Daniela Garufi. In Cassazione quindi i loro ricorsi sono stati accolti. Ci sarà un nuovo processo.

Originariamente si trattava complessivamente di 17 imputati, accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al furto - i quattro indagati ritenuti maggiormente responsabili -, e poi di ricettazione, riciclaggio e estorsione. Ai vertici dell’organizzazione si trovava, secondo gli inquirenti, Alessio Nostro, che del gruppo sarebbe stato il “promotore” ed avrebbe partecipato «alla stragrande maggioranza di reati fine».