17 Ottobre 2025 Giudiziaria

La “Pasquetta” al Parco Aldo Moro: Assolti per l’occupazione ma condannati per resistenza

Assolti dal reato di occupazione di suolo pubblico ma condannati per resistenza a pubblico ufficiale. Questa la sentenza formulata ieri dal giudice monocratico Antonino Barbagallo nei confronti delle nove persone che nell'aprile 2022 organizzarono una “Pasquetta” di protesta all'interno del Parco Aldo Moro a quel tempo chiuso in attesa dei lavori di riqualificazione.

Il parco Aldo Moro, prima dei lavori di restauro che lo hanno restituito in tutta la sua bellezza alla fruizione dei cittadini, per lungo tempo è rimasta una struttura inaccessibile. La manifestazione del giorno di Pasquetta del 2022, con tanto di grigliate e panini imbottiti, era un modo per chiedere la riapertura in tempi brevi del parco. L’inaugurazione, dopo la riqualificazione del parco, arrivò solo nel maggio 2024.

Il processo ha coinvolto in totale 25 manifestanti, presenti all'interno del parco quella mattina, chiamati a giudizio anche per deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Tutti sono stati assolti “perché il fatto non costituisce reato”. Il pubblico ministero Roberto Conte contestava loro di essersi introdotti e trattenuti all'interno del parco al fine di occuparlo senza autorizzazione da parte dell'Ente proprietario e contro la volontà dello stesso. Sul posto erano quindi giunti carabinieri e polizia municipale. E proprio durante l'identificazione e i successivi tentativi di sgombero da parte delle forze dell'ordine si sono registrati momenti di tensione tra agenti e manifestanti che hanno impedito, come ricostruito dal pm, anche l'ingresso dei militari formando una “catena umana” nei pressi del cancello. Per questo il giudice ha condannato a sei mesi di reclusione e pagamento delle spese processuali (pena sospesa) Elena Zanghì, Antonio Arigò, Claudio Risitano, Luca Pompejano, Giovanni Spampinato, David Peter Mario Midgley, Francesco Maimone e Maurizio Biundo per resistenza a pubblico ufficiale. L'accusa aveva chiesto un anno di reclusione e 300 euro di multa.

Il collegio difensivo è stato formato dagli avvocati Nino Cacia, Gabriele Lombardo, Maria Antonella Tripolone, Francesco Gazzara, Guido Moschella, Filippo Marchese, Pierpaolo Montalto e Carmelo Picciotto.