Ponte in… bilico: Il botta e risposta tra i Fronti del No e del Sì
Si infiamma, come era prevedibile, la partita sul piano politico, con la solita contrapposizione tra i No e i Sì al Ponte. «I giudici contabili hanno confermato storture determinanti sul fronte finanziario, sulla concorrenza e sul rispetto delle norme Ue. Arrivati a questo punto, anche alla luce di una legge di Bilancio che taglia finanziamenti su tante opere vitali in tutto il Paese, crediamo che sia arrivato il momento di fermarsi. La premier Meloni ne prenda atto». A dichiararlo è la senatrice messinese del M5S Barbara Floridia, presidente della commissione Vigilanza Rai.
Interviene anche il Comitato “No Ponte Capo Peloro”: «La “corposa” documentazione presentata dal Governo si è infranta di nuovo sul no della Corte dei conti a dimostrazione che l'opposizione dei No Ponte in questi anni non è stata ideologica ma fondata su ragioni economiche, tecniche e giuridiche. Se ne faccia una ragione Webuild che con strana premonizione si era buttata avanti annunciando l'avvio delle selezioni per illudere migliaia di persone». Il Comitato ha preso parte alla manifestazione nazionale promossa dalla Cgil a Roma con lo striscione “Lo Stretto di Messina non si tocca”.
A replicare ai No Ponte è il senatore messinese della Lega Nino Germanà: «Le cifre rese note da Webuild sono impressionanti. Non si tratta solo di freddi numeri, ma di donne e uomini che ripongono le loro speranze nell'opera ingegneristica più importante del secolo. Questa è la dimostrazione che mentre i soliti noti protestano, famiglie e ragazzi hanno capito dove sta il vero progresso. È la vittoria della concretezza contro l'ideologia del no. Quattromila candidature in 24 ore impongono il silenzio ai cosiddetti No Ponte, e alla Cgil: un sindacato che è contro il lavoro».