30 Ottobre 2025 Politica e Sindacato

PONTE SULLO STRETTO, IL PIANO DEL GOVERNO PER SUPERARE LO STOP DELLA CORTE DEI CONTI E ANDARE AVANTI NONOSTANTE I RILIEVI

Nonostante lo stop della Corte dei conti al Ponte sullo Stretto, il governo non molla e sembrerebbe voler tirare dritto. Ieri — 29 ottobre —, a pochi minuti dalla nota con cui i magistrati contabili hanno annunciato il proprio “no” al visto di legittimità della delibera Cipess approvata dall’esecutivo lo scorso agosto, sono arrivati gli attacchi ai giudici di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. E oggi si ragiona su come andare avanti senza rallentare la tabella di marcia.

In mattinata c'è stata una “riunione d’urgenza” a Palazzo Chigi “per affrontare la questione”, come ha spiegato Salvini in un’intervista al Corriere della Sera. Sul tavolo, i modi per bypasare la pronuncia della Corte dei conti. “Sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto il governo, così come già affermato dal premier Meloni e dal ministro Salvini, andrà avanti. Altro che game over, come spererebbe qualche oscurantista dell'opposizione. Nelle prossime settimane - questa una possibile soluzione in campo - l'esecutivo potrà assumersi la responsabilità politica di superare i rilievi della Corte dei Conti”, dice la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, la forzista Matilde Siracusano, che spiega quali sono i modi per superare lo stop dei giudici contabili.

“Ci potrà infatti essere una deliberazione specifica del Consiglio dei ministri, che ha il compito di valutare se l'atto in questione risponda a interessi pubblici di rilevanza superiore e quindi debba essere eseguito comunque. Se il Consiglio dei ministri confermerà la necessità dell'atto, la Corte dei conti dovrà comunque ordinare la registrazione dell'atto, apponendo un visto con riserva. Un atto registrato con riserva acquisisce piena efficacia legale, cioè può essere eseguito normalmente, ma rimane comunque una possibile responsabilità politica per il governo, cosa che — rivendica Siracusano — francamente non ci spaventa. A causa di questa vicenda perderemo un po' di tempo, ma andando avanti con determinazione eviteremo che questo Paese venga screditato di fronte a chi è pronto ad investire”.

Prima del vertice a Palazzo Chigi, Salvini è stato “al Mit per confrontarsi con tecnici, manager e uffici dopo la decisione della Corte dei Conti. L'obiettivo è trovare una soluzione per far partire i lavori”, si legge in una nota diffusa dal ministero di Porta Pia.

Resta sullo sfondo l'ennesimo fronte aperto dal centrodestra con la magistratura, proprio alla vigilia del voto di oggi con cui il Senato darà il suo via libera definitivo (in attesa del referendum) alla riforma della Giustizia, su cui parlando con il Corriere della Sera torna anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Secondo cui, ripetendo quanto già sostenuto da Meloni, Salvini e altri esponenti di governo, "la decisione della Corte dei conti (...) costituisce un'immotivata invasione nelle scelte del governo e del Parlamento".

Alle critiche del centrodestra risponde oggi la Corte dei conti con una nota equilibrata, dai toni diplomatici: "Il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei conti. Le sentenze e le deliberazioni della Corte dei conti non sono certamente sottratte alla critica che, tuttavia, deve svolgersi in un contesto di rispetto per l'operato dei magistrati". Poi, chiarisce la natura giuridica (e non politica) della propria pronuncia: "La Corte dei conti tramite la Sezione di controllo di legittimità si è espressa, nella giornata di ieri, su profili strettamente giuridici della delibera Cipess, relativa al Piano economico finanziario afferente alla realizzazione del 'Ponte sullo Stretto', senza alcun tipo di valutazione sull'opportunità e sul merito dell'opera".