Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu e Www: «I giudici contabili confermano le nostre denunce»
«La decisione della Sezione centrale della Corte dei conti conferma le gravi criticità segnalate dalle associazioni ambientaliste alla magistratura contabile e tutela le tasse dei cittadini che il Governo ha deciso di destinare ad un intervento che non sta in piedi dal punto di vista progettuale, ambientale, economico e procedurale». I rappresentanti di Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu e Www, ricordano di aver presentato nei mesi scorsi alla Corte dei Conti due dettagliate memorie in cui si evidenziavano «le molteplici irregolarità del progetto: dalla violazione delle normative europee e nazionali in materia ambientale, all’insostenibilità economica dell’opera, fino alle criticità procedurali che hanno caratterizzato l’intero iter autorizzativo. La Corte dei conti – aggiungono le associazioni ambientaliste – ha confermato ciò che sosteniamo da anni: il progetto del Ponte sullo Stretto è un’opera insostenibile sotto ogni profilo. E la conferma arriva dal fatto che il primo soggetto “terzo” chiamato a pronunciarsi sul Ponte non abbia potuto fare altro che evidenziarne tutte le problematiche irrisolte. I magistrati contabili hanno rilevato criticità fondamentali: dalle coperture economiche incerte, all’affidabilità delle stime di traffico, dalla conformità alle normative ambientali e antisismiche, fino alla violazione delle regole europee sul superamento del 50% del costo iniziale del progetto senza nuova gara d’appalto. Tutto l’iter seguito dal Governo Meloni è stato caratterizzato da continue forzature che non sono mai state risolte, ma che si è tentato di superare con ulteriori forzature, come i continui voti di fiducia per aggirare la discussione e il confronto in Parlamento, finendo per determinare un “mostro” giuridico con pesanti elementi di anticostituzionalità».