4 Novembre 2025 Cronaca di Messina e Provincia

Corsa clandestina di cavalli a Campo Rotondo Etneo: denunciati due fantini messinesi

La squadra a cavallo della questura di Catania ha denunciato due fantini del messinese di 50 e 37 anni per aver organizzato una competizione sportiva in territorio di Campo Rotondo Etneo in zona "piscine", nota per aver ospitato, in passato , altre corse clandestine e così denominata per la presenza di un impianto sportivo incompiuto. Lo scorso 11 ottobre, durante uno di questi eventi illegali cui avevano preso parte i due indagati, si è verificato un grave incidente che ha coinvolto uno dei cavalli ed e alcuni motorini che, a folle velocità, inseguivano i concorrenti. L’incidente è stato registrato da uno smartphone in uso ad uno dei tanti sostenitori che seguivano i calessi a bordo di scooter di grossa cilindrata.

Il filmato è stato inviato a numerosi “appassionati” del settore, anche per la curiosa partecipazione di due fantini messinesi che avevano gareggiato a Catania. Dal video era possibile notare che, poco prima dell’incidente, i due cavalli venivano frustati per spingerli a correre alla massima velocità, preceduti e circondati da numerosi scooter che suonavano il clacson all’impazzata per sollecitare i poveri animali, sottoposti a grandissimo stress. Appresa la notizia di quanto accaduto, i poliziotti della squadra a cavallo della questura di Catania hanno dato avvio ad una serie di controlli di stalle e scuderie etnee per ricostruire i fatti ed accertare eventuali feriti. Dal video era stato già appurato che il cavallo non aveva riportato gravi ferite in quanto, subito dopo l’incidente, aveva continuato la corsa, ma non si poteva escludere un malore successivo.

I controlli hanno subito restituito un risultato importante in quanto tutti i controllati si sono dichiarati estranei all'organizzazione ed alla partecipazione alla corsa su strada. Il comandante della squadra a Cavallo, ad un certo, ha ricevuto l'informazione che i fantini che avevano partecipato alla corsa clandestina volevano presentarsi spontaneamente per assumersi le proprie responsabilità. Effettivamente, i fantini, con al seguito i cavalli e i calessi utilizzati per la corsa, si sono presentatied hanno ammesso di aver organizzato e preso parte ad una corsa in quella località. I poliziotti, del resto, avevano già individuato le scuderie di appartenenza. La presentazione dei due indagati ha permesso agli specialisti di poter effettuare una comparazione tra i cavalli immortalati dai video registrati dagli spettatori e gli equini portati in visione . Alcuni particolari dei calessi erano esclusivi, permettendo di identificare con certezza i mezzi utilizzati, che riportano scritte riconducibili a famosissime aziende del settore corse automobilistiche e motociclistiche. L’attenta analisi del video della corsa e le riprese effettuate dalla polizia scientifica hanno permesso di comparare e sovrapporre le immagini, tanto da avere la certezza che quegli animali fossero gli stessi che hanno preso parte alla corsa clandestina.

E' stato poi richiesto l’intervento dei medici del Servizio Veterinari del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catania che ha confermato il riconoscimento, sottoponendoli a fermo sanitario in attesa di ulteriori accertamenti di tipo tecnico-scientifico. I cavalli, così come appurato, sono due purosangue inglesi di 5 e 10 anni, entrambi con un’ottima genealogia e valgono intorno ai 15 mila euro. Dal microchip e dal registro è stato possibile risalire alla provenienza, uno francese e l’altro italiano. Entrambi sono cosiddetti "scarti di pista". Rientrano cioè in quella categoria di animali da competizione che, quando non raggiungono i tempi utili per gareggiare in pista, vengono venduti alle scuderie del territorio italiano ed estero, finendo a volte in questi circuiti illegali. I cavalli vengono scelti perché particolarmente muscolosi e per il loro temperamento, segni che li caratterizzano come abili per le corse al galoppo, spesso provenienti da ippodromi di livello nazionale e internazionale. Le gare vengono organizzate per corse in salita o in pianura per coprire una distanza che va dai 1.000 ai 2.000 metri. I due indagati sono stati denunciati alla Procura di Catania, che ha coordinato le attività investigative sin dalle prime fasi, mentre gli equini sono stati sottoposti a vincolo e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria.