4 Dicembre 2025 Sport Cultura Spettacolo

Ezio Musa, l’ala che incantò Alessandria, Arezzo e Messina: addio a un protagonista del calcio romantico

Il calcio italiano piange la scomparsa di Ezio Musa, morto il 4 dicembre a 74 anni dopo una lunga malattia. Ala sinistra brillante, estroversa e capace di infiammare uno stadio con una sola giocata, Musa ha lasciato un segno profondo in ogni città in cui ha militato, diventando un simbolo per Alessandria, Arezzo e Messina negli anni Settanta.

Originario di Castelguelfo, nel Bolognese, approdò all’Alessandria nell’estate del 1972, reduce dall’esperienza al Rovereto. In maglia grigia conobbe alcuni dei momenti più esaltanti della sua carriera: con Pippo Marchioro in panchina contribuì alla conquista della prima Coppa Italia di Serie C del club e regalò spettacolo per due stagioni, realizzando 21 gol in 47 presenze tra campionato e coppa. Il suo dribbling bruciante, l’audacia nelle accelerazioni e l’imprevedibilità ne fecero uno dei giocatori più amati dal pubblico del Moccagatta.

Nell’autunno del 1973, quando il mercato si svolgeva ancora a stagione in corso, Musa passò all’Arezzo, allora in Serie B. Il suo arrivo coincise con una giornata destinata a entrare nelle cronache: il derby contro il Perugia, vinto 4-1, in cui Musa segnò subito su rigore lasciando il segno nel cuore dei tifosi amaranto. In quel campionato 1973-’74 divenne un cardine dell’attacco aretino, contribuendo con 9 reti in 27 partite a uno dei reparti offensivi più prolifici della categoria. Con Mujesan e Marmo formò un tridente rimasto nel mito del Cavallino.

Ritornò ad Arezzo anche nel 1976-’77, questa volta in Serie C, aggiungendo altre 24 presenze e 3 reti al suo percorso in amaranto. L’ultima, segnata a Reggio Emilia contro la Reggiana in un 2-1 esterno, coincise con l’esordio di Giuliano Giuliani – futuro portiere scudettato con il Napoli – in una partita diretta da Ermanno Pieroni, allora giovane arbitro.

Tra un’esperienza e l’altra in Toscana, Musa visse anche un’intensa avventura a Messina, dove fu protagonista nelle stagioni 1974-’76 in Serie C e poi ancora nel 1977-’78 in Serie D. Con la maglia giallorossa totalizzò 62 presenze e 17 gol, diventando uno degli idoli della tifoseria. Indimenticabile la sua rete nel derby dello Stretto contro la Reggina nella stagione 1974-’75, una vittoria destinata a restare nella memoria dei sostenitori peloritani.

Negli ultimi anni affrontava una grave forma di diabete, che di recente aveva aggravato il suo quadro clinico. La notizia della sua scomparsa ha suscitato un’ondata di affetto e ricordi nelle piazze che lo hanno visto protagonista. e che lo salutano come un interprete autentico di un calcio fatto di fantasia, coraggio e passione.