Lo studente Dario Costa querela il ministro Salvini: “Un atto doveroso per me e per il Paese“
Dario Costa, molti di voi se lo ricorderanno, è l’attivista messinese di 21 anni che quest’estate è stato oscenamente messo alla gogna sui social dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini solo per aver manifestato contro il Ponte sullo Stretto.
Oggi, a distanza di qualche mese, Dario ha annunciato di aver querelato Salvini per quella gogna pubblica.
Lo ha denunciato.
Lo ha fatto non solo per tutelare sé stesso ma anche per rivendicare un principio sacrosanto: il diritto di ogni cittadino a protestare, a manifestare dissenso verso il potere, senza per questo diventarne bersaglio.
Lo ha spiegato lui stesso con parole esemplari:
“Ho perso il conto delle volte in cui dall'agosto scorso mi è stato detto: ‘Sappi contro chi ti stai mettendo’. Contro chi? Salvini è il vice premier del Paese di cui sono orgogliosamente cittadino, e comportamenti come quello che il ministro ha assunto nei miei riguardi non danno un briciolo di dignità e onore ad una delle massime figure governative del nostro Paese, e di conseguenza alla nazione intera.
La mia battaglia qui non è contro la persona di Salvini.
Questa è una battaglia contro un sistema malato che ha finito per normalizzare l'idea che la politica sia una cosa marcia e di poca dignità. Al mio posto ci sarebbe potuto essere chiunque e le conseguenze psicologiche nonché personali sarebbero potute essere ancor più disastrose.
Ho concluso così che procedere per vie legali sia un atto doveroso per me e per il Paese, affinché ciò che è capitato a me non possa ripetersi. Sono cosciente di quanto questa storia risuoni un po’ come Davide contro Golia, ma io ho ancora fiducia nell'Italia, nella frase solenne ‘La legge uguale per tutti’ che si può leggere in ogni aula di giustizia della penisola”.
Eravamo con te quest’estate, Dario.
Lo siamo a maggior ragione oggi.
Con stima. E solidarietà. Mai piegar la testa.