“Tutto” Finardi al Palacultura. Passa da Messina il tour dei cinquant’anni di carriera dello storico cantautore
Di Tonino Cafeo - “Messina è un luogo geografico perfettamente identificabile nel mondo, anzi nell’universo”. Eugenio Finardi, il cantautore di Extraterrestre e Musica ribelle, ha espresso così il suo stupore per la bellezza dello Stretto di Messina durante il concerto che l’associazione musicale Vincenzo Bellini ha voluto regalare al pubblico messinese in occasione delle festività di fine anno.
L'artista milanese ha festeggiato nel 2025 i suoi primi cinquant’anni di carriera con un nuovo disco di inediti: Tutto e con l’omonimo tour che ha toccato le principali città italiane.
Finardi mancava da Messina da parecchio tempo, per cui l’occasione di poterlo ascoltare dal vivo è stata colta da un numeroso pubblico che ha occupato per intero la platea e la galleria dell’auditorium di viale Boccetta.
Tutto tour 75-25 non ha deluso le aspettative: è stato un viaggio che ha alternato sapientemente i brani entrati nel mito e quelli degli ultimi lavori del cantautore, tutti legati da un filo conduttore che unisce impegno politico e civile, poesia, ricerca interiore di autenticità dell’esperienza di vita. Temi che insieme approdano a quell’ umanesimo universalista e un pizzico illuminista che è la cifra espressiva di Finardi fin dai suoi esordi immersi nel clima creativo e anticonformista dei primi anni ‘70.
Sul palco, una band capace di attraversare mezzo secolo di musica mettendo insieme la potenza del rock e del blues e l’attitudine melodica di un autore in cui la musica americana e la formazione classica hanno sempre avuto pari dignità e ruolo: “Giuvazza” Maggiore, storico collaboratore di Finardi, alle chitarre; Claudio Arfinengo alla batteria e Maximilian Agostini alle tastiere. Non sono mancati i momenti di profonda sintonia con gli spettatori, come quando sono partite le note di Musica ribelle o Le ragazze di Osaka, o di nostalgia, al ricordo di artisti come Demetrio Stratos, Franco Battiato, Ivan Graziani, che – in un modo o nell’altro hanno percorso tratti di strada insieme all’autore milanese. Ma Eugenio Finardi a 73 anni non ha alcuna voglia di guardare soltanto indietro e ha spinto ancora una volta il suo pubblico a credere nelle infinite possibilità di provare un Amore diverso.