24 Dicembre 2025 Giudiziaria

Il processo per tragedia della “Sansovino”, le richieste della procura

Era il 29 novembre del 2016. Il traghetto Sansovino della compagnia Caronte&Tourist Isole Minori era ormeggiato al molo Norimberga del porto, e quel giorno si dovevano svuotare le casse di raccolta delle acque di garage della stiva numero 1, la “stivetta”. Ma i tre marittimi che ci stavano lavorando vennero investiti dal gas “killer” che si sprigionò durante le operazioni, esalazioni altamente tossiche che purtroppo si rivelarono fatali. Dopo l’allarme e l’intervento dei vigili del fuoco vennero estratti da quel buco nero i corpi senza vita di Cristian Micalizzi di Messina, Gaetano D’Ambra di Lipari e Santo Parisi di Terrasini.

Sono passati nove anni e - ricorda il quotidiano Gazzetta del sud nel dare la notizia - solo in queste settimane il processo di primo grado davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale scaturito dopo l’inchiesta per quella tragedia sta arrivando a conclusione.

Dopo il rinvio a giudizio, che risale al febbraio del 2019 (il comandante Salvatore Virzì definì all’epoca in udienza preliminare la propria posizione con un patteggiamento), sono imputati al processo - le qualifiche si riferiscono all’epoca dei fatti - Luigi Genghi, armatore della motonave Sansovino, Domenico Cicciò, ispettore tecnico della Caronte&Tourist Isole Minori, Fortunato De Falco, direttore di macchina, e infine Josuè Agrillo, d.p.a. della Seastar Shipping Navigation ltd., la società di gestione che era deputata al controllo ed alla verifica della corrette attuazione delle procedure previste dal manuale di gestione della sicurezza a bordo della Sansovino, e infine la società Caronte&Tourist Isole Minori come persona giuridica. Nei giorni scorsi al processo si è registrata la requisitoria dei pm Marco Accolla e Roberto Conte, che all’epoca si occuparono anche delle indagini. Hanno poi discusso sul fronte difensivo gli avvocati Giuseppe Mosca per Agrillo e Alberto Gullino per Genghi e Cicció.

Ecco le richieste di pena formulate dai due pm per l’accusa: per De Falco 5 anni di reclusione; per Genghi 4 anni e 6 mesi; per Cicció 4 anni; per Agrillo l’assoluzione per non avere commesso il fatto ai sensi dell’art. 530 II comma c.p.p.; infine per la Caronte&Tourist Isole Minori, 300mila euro di sanzione pecuniaria. I pm hanno poi avanzato ai giudici la richiesta di proscioglimento per intervenuta prescrizione per i reati contravvenzionali che erano contestati all’inizio di questa vicenda. La prossima udienza è stata fissata dai giudici il 16 gennaio per la sentenza.