
«La Biblioteca regionale un presidio fondamentale che non può disperdersi»
È il segno dei tempi ignoranti. Se seicentomila volumi e una importantissima emeroteca rischiano di finire praticamente “per strada”, dopo uno sfratto per mancati accordi con la Curia nella sede centrale all’Arcivescovado di via I Settembre, c’è qualcosa che non va. Se la città rischia di perdere la Biblioteca regionale “Giacomo Longo”, se l’emeroteca di Sant’Agata rischia lo sfratto da una sede privata, è necessaria una grande mobilitazione.
Nelle more, si fa per dire, che all’ex ospedale Regina Margherita si realizzi quella agognata Cittadella della cultura di cui ancora non si vede nemmeno il “principio”. Dopo l’allarme lanciato dalla direttrice della “G. Longo” Tosi Siragusa è stata lanciata una petizione popolare che continua ad avere adesioni. Sono già mille le firme raccolte.
Il prof. Daniele Macris scrive a nome della Comunità Ellenica dello Stretto, ed «esprime la sua preoccupazione per la sorte della Biblioteca Universitaria, punto di riferimento fondamentale per la cultura di Messina e di tutta la provincia, custode attenta dei manoscritti greci e ritiene che Regione ed Università debbano trovare un’intesa a favore della cultura messinese».
Ieri è intervenuto anche il parlamentare regionale Matteo Sciotto, che insieme ai colleghi del gruppo Sud chiama Nord, Cateno De Luca e Giuseppe Lombardo, ha presentato un’interrogazione urgente rivolta al presidente della Regione e all’assessore regionale ai Beni Culturali.
«La Biblioteca regionale “Giacomo Longo” di Messina - ha dichiarato ieri il parlamentare -, non può e non deve chiudere. Si tratta di un presidio insostituibile di memoria collettiva e identità culturale per la nostra comunità, custode di oltre 600.000 volumi e di una delle emeroteche più importanti del Mezzogiorno».
«Siamo di fronte a una situazione allarmante - ha proseguito Sciotto -, le alternative finora prospettate, come la Cittadella della Cultura, non sono attuabili nel breve termine». L’interrogazione chiede se il governo regionale intenda intervenire con urgenza per: «stanziare risorse straordinarie utili a garantire la continuità del servizio; individuare sedi pubbliche adeguate, anche temporanee, dove trasferire il patrimonio; definire i tempi di realizzazione della Cittadella della Cultura presso l’ex ospedale Margherita; avviare finalmente la digitalizzazione integrale dell’emeroteca. Messina e la Sicilia non possono permettersi di perdere un luogo così importante per la conoscenza e la ricerca - conclude Sciotto -. Le oltre mille firme raccolte in pochi giorni dalla cittadinanza dimostrano quanto forte sia il legame con questo bene comune. La Regione agisca adesso, prima che sia troppo tardi».