22 Maggio 2025 Cronaca di Messina e Provincia
Un drone carico di sostanza stupefacente e telefoni cellulari è precipitato all’interno della casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, rivelando un nuovo e preoccupante tentativo di “rifornire” i detenuti. L’episodio, raccontato da Leonardo Orlando su Gazzetta del sud, l’ultimo di una serie, si sarebbe verificato nel tardo pomeriggio di martedì, intorno alle 19, quando un violento e improvviso nubifragio si è abbattuto sulla città e sul comprensorio tirrenico messinese. Il drone, che sarebbe decollato dagli agrumeti di contrada Stretto Bruschetto, adiacenti alla casa circondariale, stava sorvolando un’area interna dell’istituto penitenziario, ed è caduto all’interno del perimetro carcerario. Il volo si sarebbe concluso nelle vicinanze delle serre collocate dietro il 3° Reparto, dove si trovano internati i detenuti impiegati in attività lavorative della cosiddetta “Casa lavoro”, l’ex colonia agricola.
A quanto sembra, ha perso stabilità a causa di una lenza da pesca che sarebbe serviva a recuperare il piccolo drone. Lenza da pesca che si sarebbe aggrovigliata intorno alle eliche rendendole inefficaci, probabilmente proprio a seguito delle forti raffiche di vento e pioggia, e che avrebbe così causato la caduta al suolo. La scoperta - scrive sempre il quotidiano - è avvenuta ieri, qualcuno, forse un detenuto impiegato in attività lavorativa, avrebbe segnalato il drone nel punto in cui ha perso quota precipitando al suolo. Gli agenti, intervenuti, grazie alla soffiata hanno recuperato il dispositivo, scoprendo che trasportava un piccolo carico illegale: 18 grammi di sostanza stupefacente di tipo cannabinoide, un telefonino di dimensioni ridotte, con relativo caricabatterie e uno smartphone. L’episodio riaccende l’allarme sulla sicurezza dell’istituto carcerario dal quale è evaso qualche mesa fa un detenuto di origine straniera che nonostante le telecamere lo avessero ripreso mentre fuggiva dalla sommità di un muro di cinta, non è stato più rintracciato. Quest’ultimo episodio evidenzia le vulnerabilità della casa circondariale di Barcellona, dove fino adesso è stato possibile introdurre oggetti vietati all’interno dell’istituto costruito 100 anni fa. Ciò impone l’adeguamento delle misure di controllo e sul contrasto alle nuove tecniche di rifornimento illecito.