
“Il DNA sulla statua della Madonna di Trevignano è solo delle messinese Gisella Cardia”: arrivano i risultati ufficiali della perizia del genetista Emiliano Giardina
Nessun miracolo o evento sovrannaturale: il DNA sulla statua della Madonna di Trevignano appartiene alla messinese (di Patti) Gisella Cardia. È questo l’esito della perizia definitiva depositata in Procura dal genetista forense Emiliano Giardina. In seguito alle analisi svolte sul materiale rinvenuto sul volto della statuina, è stato possibile avere un quadro definitivo e preciso.
La perizia di Giardina – “Sono state condotte le analisi genetiche sui reperti oggetto dell’indagine sui campioni di riferimento degli indagati per effettuare le opportune comparazioni. Il sottoscritto ha inoltre sottoposto la statua raffigurante la Madonna e il quadro riproducente l’effigie di Cristo ad una tac con lo scopo di individuare la presenza di eventuali meccanismi artificiosi finalizzati alla fuoriuscita di liquidi”, scrive il professor Emiliano Giardino come riportato da Il Corriere di Roma. E poi aggiunge: “Le analisi sui campioni hanno fornito esito positivo alla diagnosi genetica mediante test “Hexagon Hobti” confermando la natura ematica di origine umana dalle tracce. È stato rilevato il Dna di Maria Giuseppa Scarpulla (nome all’anagrafe di Cardia, ndr)”. Non è stato rilevato– si legge ancora nella perizia – il DNA del marito della “santona”, Gianni.
Oltre alla statua della Madonna, è stata anche analizzata l’effigie che rappresenta Gesù Cristo. Su entrambe non sono stati individuati meccanismi o artifici finalizzati all’uscita di liquidi. Lo ha stabilito una Tac svolta su entrambi gli oggetti. I coniugi Gisella e Gianni Cardia, intanto, sono indagati dal Tribunale di Civitavecchia e dovranno rispondere dell’accusa di truffa in concorso.
CHI E' GISELLA CARDIA
Fino a qualche anno fa Gisella Cardia, la donna di 55 anni che a Trevignano dice di vedere la Madonna, viveva nella sua Sicilia. A Patti, in provincia di Messina, aveva una piccola azienda che produceva ceramica. Ma le cose non andavano bene e la storia è finita con una condanna a due anni per bancarotta. Pena sospesa perché non aveva precedenti, ma l’ombra è comunque rimasta.
È dopo quella condanna che Gisella - diminutivo del suo vero nome, Maria Giuseppa – decide di trasferirsi nel Lazio, a Trevignano Romano. Siamo nel 2016 e negli stessi mesi va in pellegrinaggio a Medjugorje, insieme al marito Gianni Cardia. La coppia voleva avere un figlio che non arrivava e che non è arrivato mai. Anche se in paese c’è chi la ricorda con il pancione, a passeggio sul lungo lago.
Proprio a Medjugorje che Gisella compra la statua della Madonna che una volta riportata a casa, secondo quello che lei racconta, avrebbe cominciato a lacrimare sangue. Forse, oltre alla statua, da lì riporta anche qualche idea per la sua nuova vita, non più imprenditrice ma sedicente veggente. Subito dopo comincia la storia delle apparizioni della Madonna, sulla collina sopra il lago di Bracciano.
Un fenomeno dalla precisione invidiabile: ogni tre del mese alle 3 del pomeriggio. E cominciano anche i messaggi che sempre le Madonna le manderebbe in contemporanea alle apparizioni. Tutte questioni sulle quali una commissione d’esperti nominata dalla diocesi di Civita Castellana sta lavorando per capire se ci siano aspetti soprannaturali oppure no. E sulle quali in paese c’è un fortissimo scetticismo.