
“La Rivoluzione in FM”: il documentario sulla storia della radio a Messina
Nella serata di domani, giovedì 10 luglio 2025, alle 21:00, con apertura porte ore 20.30, il Giardino Corallo di Messina ospiterà la prima assoluta del docufilm “La Rivoluzione in FM”, realizzato da Alfredo Reni, Enrico Di Giacomo e Daniele Brigandì. Un evento, ad ingresso gratuito, interamente dedicato alla memoria storica delle radio libere nella città dello Stretto, tra le voci e le testimonianze di chi le ha animate.
Era il 1975 quando, in un’Italia attraversata da profondi cambiamenti sociali, politici ed economici, fecero la loro comparsa le prime emittenti private e Messina si pose tra le città protagoniste e più attive di questa rivoluzione, trasformando il nuovo spazio radiofonico in un laboratorio di libertà e innovazione, andando ad offrire un palcoscenico alternativo alla cultura giovanile dell’epoca.
“La Rivoluzione in FM” racconta, dunque, le storie delle principali radio libere locali, intrecciando le vicende personali di chi partecipò alla liberalizzazione dell’etere. Emergono testimonianze di generazioni messinesi che, per la prima volta, hanno avuto la possibilità di raccontarsi e di costruire una propria identità culturale, grazie a una programmazione più variegata e vicina alle esigenze dell’ascoltatore. Il docufilm, infatti, guiderà il pubblico in un percorso che unisce immagini d’archivio, interviste e suoni autentici dell’epoca, grazie ad unaregia che armonizza rigore documentaristico e scelte linguistiche evocative, senza enfasi superflua, ma con un’attenzione precisa alla ricostruzione storica.
“La Rivoluzione in FM”, della durata di un’ora e trenta minuti, nonostante le sei le ore di riprese effettive, traccia le storie di otto radio libere locali in un arco temporale di 15 anni: in un anno di lavoro sono state raccolte le testimonianze di 23 protagonisti di quell’epoca, storici, giornalisti, testimoni di esperimenti comunicativi e dj che selezionavano musica e testi che raccontavano un mondo in cambiamento. Immancabile, ovviamente, la colonna sonora con 54 brani dell’epocascelti per accompagnare lo spettatore in un vero e proprio viaggio nel tempo. Il documentario, infine, mira a custodire e trasmettere una fase cruciale nella storia cittadina, per l’appunto conl’arrivo delle radio libere, che ha rappresentato per Messina non solo un’innovazione tecnologica, ma anche una palestra ideale per il confronto e la modernizzazione culturale dei giovani. Un percorso che oggi si anima sul grande schermo, invitando alla riflessione sul valore della libertà di comunicazione.