21 Luglio 2025 Cronaca di Messina e Provincia

Barche ormeggiate in modo illecito e pericoli ambientali, multati in nove

Entra nel vivo l’operazione “Mare Sicuro 2025”, iniziata il 16 giugno scorso, con particolare attenzione alla prevenzione e alla sensibilizzazione sull’uso sicuro del mare e delle spiagge. In prima linea la Guardia costiera, in collaborazione con enti locali, associazioni e operatori del settore, che continua ad effettuare controlli, fornire assistenza a bagnanti e diportisti e permettere la libera fruizione del Demanio marittimo dello Stato.

Ieri, le attività di polizia marittima e ambientale si sono concentrate sulle unità da diporto ormeggiate in aree non consentite e che navigano sottocosta, ponendo a rischio l’incolumità dei bagnanti, anche grazie a strutture invasive realizzate con cime e corpi morti “di punta” alla battigia. In particolare, rilevate irregolarità in alcune anse create grazie alle barriere frangiflutti nelle località turistiche di Ganzirri e Torre Faro, in realtà destinate alla libera fruizione dal vigente Piano di utilizzo del Demanio marittimo. Tale strutture d’ormeggio non autorizzate costituiscono un pericolo ambientale e alla pubblica incolumità, dovuto alla collocazione di corpi morti e cime che occupano stabilmente sia lo specchio acqueo interessato che la fascia di rispetto di cinque metri dalla battigia, tramite la collocazione di un ulteriore corpo morto che collegato ad una cima invade in modo permanente e illegittimo una fascia che deve rimanere sempre e comunque libera per motivi di sicurezza. Le pattuglie a terra hanno operato con il personale imbarcato sulle unità navali della Guardia costiera: multate nove persone che navigavano a motore sotto costa, ormeggiavano contra legem ed effettuavano pericolose evoluzioni tra i bagnanti, senza rispettare le distanze minime di sicurezza. Chi riceverà l’invito a comparire negli uffici della Capitaneria di porto di Messina, dovrà dimostrare di aver ottenuto le autorizzazioni demaniali per l’occupazione permanente dello specchio acqueo. In caso contrario, si rischierà una denuncia per vari reati: dall’occupazione abusiva all’inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione, oltre alla contestazione di sanzioni amministrative in violazione alla vigente ordinanza di sicurezza balneare.

«I nuclei di Polizia ambientale continueranno ad essere impegnati nei controlli per prevenire e reprimere gli illeciti sopra citati», sottolinea la Guardia costiera in un comunicato, che sensibilizza i fruitori delle spiagge ad una maggiore attenzione verso la tutela del bene pubblico, rispettandone in particolare la destinazione alla libera fruizione, auspicando il puntuale rispetto dell’ordinanza di sicurezza balneare per evitare l’insorgere di situazioni pericolose.