4 Agosto 2025 Guerra&Pace

Assalto all’Handala della Freedom Flottilla. Chi sono gli incursori della 13^ Flottiglia di Israele

di Antonio Mazzeo - La notte di sabato 26 luglio, in acque internazionali e a meno di 40 miglia nautiche dalla Striscia di Gaza, ad assaltare l’imbarcazione Handala e sequestrare i 21 attivisti internazionali della Freedom Flotilla sono stati gli incursori di “Shayetet 13” (13^ Flottiglia), il corpo d’élite della Marina militare israeliana impiegato di norma in missioni di “antiterrorismo”.
“La Shayetet 13 è un’unità che opera con una varietà di attività, tra cui infliggere danni strategici alle infrastrutture marittime nemiche, la raccolta di informazioni di alta qualità sulle attività nemiche, antiterrorismo e liberazione di ostaggi in ambiente navale”, riporta la rivista specializzata Ares Difesa.

Il reparto ha quartier generale in un antico castello templare nella piccola città costiera di Atlit, a pochi km a sud di Haifa. E proprio dal porto di Haifa sono salpati nel pomeriggio del 26 luglio i due pattugliatori della Marina militare israeliana con a bordo gli incursori che hanno poi assaltato l’Handala.

Il personale militare in forza alla 13^ Flottiglia presta servizio per un minimo di 4 anni e mezzo, cioè 18 mesi in più di quanto previsto per la ferma obbligatoria dei cittadini israeliani che hanno compiuto la maggiore età. Sempre secondo Ares Difesa, le armi in dotazioni al reparto comprendono le pistole Sig Sauer P226/P228 e Glock 17/19, i mitragliatori Uzi 9mm Sub-machine gun e Negev, i fucili d’assalto M4 Commando e CTAR-21, le lanciagranate M203 e i fucili di precisione SR-25 e M24. Gli incursori che si sono impossessati dell’unità della Freedom Flotilla erano tutti armati di fucili mitragliatori, pistole e pugnali da combattimento.

Fin dalla sua costituzione nel 1948, Shayetet 13 ha partecipato a tutti i conflitti della storia dello Stato sionista e alle operazioni più sanguinose contro la popolazione palestinese: dalla Nakba alla Crisi di Suez del 1956 e a quella del Libano due anni dopo; dalla guerra dei Sei Giorni del 1967 alla Guerra dello Yom Kippur del 1973 e alle incursioni in Libano nei primi anni ’80 contro le milizie Hezbollah. Nel 1980 gli incursori della forza d’élite si infiltrarono nella città libanese di Tripoli per dirigere un attacco missilistico navale contro i centri di comando del DFLP (Democratic Front for the Liberation of Palestine) e del PFLPGC (Popular Front for the Liberation of Palestine General Command).

A partire dai primi anni 2000 Shayetet 13 è stato impiegato in tutte le incursioni anfibie e terrestri israeliane nella Striscia di Gaza e in West Bank. In particolare gli incursori sono stati tra i protagonisti della sanguinosa “battaglia di Jenin” (1-11 aprile 2022), quando fu sferrato un attacco contro il sovraffollato campo di rifugiati della città palestinese che causò la morte di più di una cinquantina di persone e la distruzione di 340 edifici.

Innumerevoli i blitz a Gaza degli incursori di Shayetet 13 durante l’odierna campagna genocida nella Striscia di Gaza. La prima missione risale alla notte dell’8 ottobre 2023 quando venne catturato Muhammad Abu Ghali, tra gli uomini di vertice di Hamas. L’1 novembre 2024 il reparto d’élite, a bordo di motoscafi, fece incursione nella costa di Batroun, a sud di Tripoli, per catturare il dirigente di Hezbollah Imad Amhaz. Agli incursori israeliani è attribuito pure l’abbordaggio, il 9 giugno scorso, dell’imbarcazione “Madleen” della Freedom Flotilla a un centinaio di miglia da Gaza e il sequestro dei 12 attivisti a bordo.

Shayetet 13 vanta una vecchia e consolidata partnership con le forze armate italiane. Come ricordano gli storici militari, alla sua costituzione, formazione e addestramento alle “tattiche di combattimento e sabotaggio” hanno concorso tra il 1944 e il 1948 due ufficiali della Decima Flottiglia Mas della Marina Militare. L’allora servizio segreto del SIS si incaricò della consegna allo Stato sionista dei primi mezzi subacquei.

In tempi più recenti si sono svolte alcune esercitazioni congiunte tra i militari di Shayetet 13 e quelli in forza ai reparti d’assalto della Marina italiana. A metà dicembre 2022, il Comando della Brigata Marina “San Marco” di Brindisi ha ospitato i vertici delle forze navali d’assalto di Israele, tra cui il generale Itai Veruv. “Durante la visita il Generale ha potuto assistere ad alcune peculiari attività addestrative della Brigata, tra cui la discesa in barbettone (Fast Rope) e in corda doppia (Rappellig) su parete e su container, dimostrazioni di combattimento militare corpo a corpo ed attività specialistiche di contrasto a dispositivi esplosivi improvvisati”, riporta lo Stato Maggiore della Marina. “Ha potuto, inoltre, osservare alcuni mezzi terrestri e anfibi impiegati dai Fucilieri, tra cui l’Amphibious Assault Vehicle (AAV-7) – veicolo cingolato anfibio in grado di navigare e muoversi su terra”.

In occasione della sua missione ufficiale a Brindisi, il comandante in capo dei Depth Corps israeliani è stato pure ospite del Gruppo Mezzi da Sbarco del “San Marco”, a bordo di un battello d’assalto anfibio ad alta velocità, per “testarne le capacità durante una breve navigazione nello specchio di mare portuale”. “Nel contempo si è potuto assistere ad una attività dimostrativa di abbordaggio svolta sulla nave d’assalto anfibia “San Marco” da un team del 2° Reggimento della Brigata”, aggiunge lo Stato Maggiore. “Al termine della visita, il Generale Veruv, apprezzate le specificità e la versatilità della Forza Anfibia della Marina Militare, ha precisato l’evidente e reciproco interesse conoscitivo tra i Paesi e la volontà futura di poter programmare attività congiunte tra le Marine dei due paesi”.