
“Invece del Ponte” controreplica alla “Stretto”
«La smentita della “Stretto” non smentisce un bel nulla né può farlo». Così “Invece del Ponte” torna sulla questione delle tariffe e dei numeri contenuti nel Piano economico-finanziario del Ponte. «Il documento parla di “iso-costo Ponte-traghetti” e presenta tabelle con tariffe per le auto comprese fra 19,1 e 34,7 euro (sola andata). La “Stretto” e Salvini parlano di tariffe comprese fra 4 e 7 euro: cinque volte di meno. Non chiamiamola “discrasia”: è una distanza abissale! L’analisi costi-benefici del progetto dichiarava meno di un anno fa che i costi di gestione e manutenzione del ponte sarebbero pari a circa 110 mln/anno (inclusa manutenzione straordinaria a 15 e 30 anni), mentre le “voci” sul Pef parlano di quasi 140 mln/anno. Un aumento di oltre 30 mln/anno in più è ben più che una “discrasia”. L’analisi costi-benefici garantiva che i 110 milioni di costi sarebbero stati coperti dai ricavi delle tariffe “misura-Caronte”. Oggi però scopriamo che i costi di gestione e manutenzione sarebbero cresciuti di circa il 20% (da 2,5 a 4,1 mld sui 30 anni), ma che a parità di previsioni di traffico (tralasciandone l’inattendibilità), i ricavi del traffico gommato cadrebbero anche ben più che della metà. E com’è possibile che ricavi molto minori coprano costi ben maggiori? I casi sono due, e non si escludono a vicenda: o il Pef ha giocato al ribasso per motivi di propaganda, magari ponendo un’ipoteca di alcune decine di milioni/anno sui conti pubblici nazionali per i prossimi 30-200 anni, o l’analisi costi-benefici lavorava con numeri molto, ma molto approssimativi, confermando tutte le critiche tecniche e metodologiche con cui l’abbiamo commentata. E se l’analisi costi-benefici riporta cifre così inaffidabili su costi di gestione e ricavi da esercizio, che affidabilità possiamo attribuirle nel resto del compitino svolto?».