
Ponte, l’Ue chiede chiarimenti e i tempi slittano
L’Unione europea chiede all’Italia nuovi approfondimenti sull’impatto ambientale del Ponte sullo Stretto di Messina. A Bruxelles hanno “individuato aree su cui sono necessari chiarimenti, nonché ulteriori misure che dovrebbero aiutare le autorità italiane” a colmare eventuali “carenze” prima di concedere l’autorizzazione allo sviluppo o avviare i lavori, come si legge nella lettera recapitata venerdì al ministero dell’Ambiente e svelata da Bloomberg. L’ad di Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci, riduce il tutto ad “approfondimenti” richiesti “nell’ambito della normale e prevista dialettica tra lo Stato italiano e l’Unione europea”. In realtà un problema c’è eccome, visto che la valutazione di incidenza ambientale del ponte non è stata positiva e ha sancito che l’opera ha un impatto pesante sulle aree dello Stretto protette dalle normative comunitarie. Il governo, per avere l’ok, ha giustificato l’opera con “imperativi motivi di interesse pubblico”, tra cui l’uso militare del Ponte. Toccherà a Bruxelles la parola finale, ma intanto i tempi slittano.