
La morte di Galletta in via Catania. Due anni al responsabile del cantiere
C’è una prima sentenza per l’incidente in cui perse la vita, lungo la via Catania, il 9 ottobre del 2019, il ventottenne Carmelo Luciano Galletta. Era in sella a uno scooter che finì contro un autocarro di Messinaservizi i cui operai erano impegnati nella scerbatura dell’aiuola spartitraffico.
Ieri si è concluso il processo per omicidio stradale nei confronti di Antonino Comandè, responsabile del cantiere che è stato condannato a 2 anni. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 2 anni e 8 mesi. La giudice Adriana Sciglio, ha disposto anche la sospensione della patente di guida per 4 anni. Inoltre, sia Comandè che la società Messinaservizi, quale responsabile civile, sono stati condanni al risarcimento dei danni in sede civile. Prevista una provvisionale di 50mila euro ciascuno per la madre e il padre del giovane e di 25mila euro per il fratello che nel processo si sono costituiti parte civile rappresentati dall’avvocata Rosi Spitale. Comandè è stato difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro e dall’avvocata Marinella Ottanà. Il responsabile civile Messinaservizi è stato rappresentato dall’avvocato Carmelo Vinci. Secondo l’accusa Comandè essendo responsabile del cantiere per eseguire i lavori di scerbatura nell’aiuola di via Catania, nel tratto tra via Lucania e via San Cosimo, non avrebbe segnalato adeguatamente i lavori mettendo la segnaletica a distanza adeguata. Quella sera il ventottenne stava tornando a casa, percorreva la via Catania lato monte in sella a uno scooter. Purtroppo non si accorse del Ford Transit, impiegato per i lavori nell’aiuola spartitraffico, che era fermo lungo il margine sinistro della carreggiata. L’impatto fu violento per il giovane non ci fu nulla da fare. Per questa vicenda è in corso un altro processo che vede imputati gli operai. In un primo momento per la loro posizione era stata chiesta l’archiviazione, dopo l’opposizione si è arrivati al processo che è ancora alle prime battute.