1 Ottobre 2025 Sport Cultura Spettacolo

Aperta stamattina al dipartimento Cospecs la prima edizione di Scriptopìa, il festival dedicato all’arte della sceneggiatura

Scriptopìa: buona la prima. Si è aperta stamattina al dipartimento Cospecs dell’Università di Messina, in via Concezione, 6 la prima edizione di Scriptopìa, il festival dedicato all’arte della sceneggiatura per il grande e il piccolo schermo.

Il ruolo dello sceneggiatore fino a tempi molto recenti non ha avuto nel nostro paese l’attenzione che merita.  Scriptopìa nasce proprio per superare questa abitudine e mettere in luce l’importanza della scrittura nel dare un’ossatura, un’idea forte alle storie che tanto ci appassionano quando le vediamo sul grande come sul piccolo schermo.

Un obiettivo che è stato centrato fin dalle prime battute della manifestazione, durante l’incontro con lo sceneggiatore Marco Borromei, che ha scritto Piccolo Corpo, il film di Laura Samani presentato in serata alla chiesa di Santa Maria Alemanna.

Borromei, classe 1986, è milazzese di origine e ha studiato lettere a Messina per poi trasferirsi a Roma per la magistrale e per diplomarsi al Centro sperimentale di cinematografia. Ha lavorato a importanti e innovative serie tv come Skam Italia e Blocco 181, mentre per il cinema ha scritto, oltre a Piccolo Corpo, Saremo giovani e bellissimi, di Letizia Lamartire; Time is up 2, di ElisaAmoruso e numerosi cortometraggi.

L’incontro con gli studenti, tenuto in un’aula gremitissima e attenta, è stato coordinato dai professori Fabio Rossi e Laura Busetta ed ha toccato gli aspetti più importanti e meno noti del mestiere di sceneggiatore. Al centro della discussione naturalmente Piccolo Corpo, il racconto degli sforzi di una madre per salvare l’anima della figlia. Un film introspettivo che fa dell’atmosfera il suo punto forte.  Ma Borromei non si è sottratto alle numerose domande delle ragazze e dei ragazzi presenti e, con grande generosità, ha accompagnato il pubblico in un viaggio dentro il laboratorio di scrittura di uno sceneggiatore.

Un ruolo, quello dello sceneggiatore, che, secondo Fabio Rossi, è stato finora il “grande escluso”dall’attenzione che c’è intorno ai film ma che oggi recupera centralità perché il testo scritto può benissimo essere fruito come un lavoro autonomo e anzi diventa utile per capire meglio il film stesso.

Un concetto sottolineato anche da Marco Borromei, che si è soffermato sul percorso di scrittura e riscrittura di un copione, sull’importanza del rapporto di fiducia che si crea con i registi e gli attori e sulle differenze fra scrittura per il cinema e per la televisione.

A proposito di Piccolo Corpo, lo sceneggiatore si è soffermato sulle difficoltà di rendere con le parole ciò che sullo schermo sarà poi silenzio, gesto, pausa, paesaggio. “Siamo stati per diversi giorni sui luoghi dove poi avremmo girato le scene” ha sottolineato “in modo da avere una conoscenza diretta di quei dettagli che avrebbero reso reale, fisica la narrazione”.

Per quanto riguarda la formazione di uno sceneggiatore nel ventunesimo secolo, Borromei ha raccontato il proprio percorso: quello di un lettore onnivoro di libri e fumetti che si appassiona alle serie tv americane e che poi, grazie agli studi di lettere e di cinema, recupera i grandi classici e affina il proprio stile.

Inevitabile, in conclusione, una battuta sull’Intelligenza Artificiale: “la uso per i compiti tecnici più ripetitivi e noiosi, riassunti, schede dei personaggi” afferma “ma non la uso mai per creare e non conosco nessuno che lo faccia” “ci vorranno un paio di generazioni” conclude “perché una AI possa arrivare a fare in modo mediocre quello che oggi gli umani fanno bene”.

Scriptopìa prosegue domani mattina -sempre alle dieci al Cospecs- con l’incontro con la professoressa Francesca Cantore dell’Università La Sapienza di Roma, autrice del volume “Divorzio all’italiana, di Pietro Germi, analisi della sceneggiatura” e con la sceneggiatrice Anna Mittone, autrice di Anna. Coordinano i proff Antonia Cava e Federico Vitella.

La serata di domani a Santa Maria Alemanna (dalle 20) prevede invece il film La città proibita, di Gabriele Mainetti; la proiezione dei corti vincitori del festival Corto di sera e la proiezione di video sperimentali in collaborazione con la Cineteca dello Stretto e la performance dal vivo de I Nudi.