7 Ottobre 2025 Cronaca di Messina e Provincia

Sequestrata una struttura ricettiva a Santo Stefano di Camastra. Denunciato il titolare e contestate sanzioni e ammende per oltre 90.000 euro

Nell’ambito delle iniziative finalizzate alla prevenzione e alla repressione dei reati ambientali ed inerenti alla sicurezza sui luoghi di lavoro e l’emersione del lavoro nero, i Carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, supportati dai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Messina e da personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Agata di Militello, hanno sottoposto a verifica una struttura ricettiva ubicata a Santo Stefano di Camastra.

All’esito delle verifiche, sono state accertate diverse irregolarità, tra cui: l’occupazione abusiva di oltre 500 mq di suolo demaniale, la mancata redazione della documentazione di valutazione rischil’omessa sottoposizione del personale dipendente alla prescritta visita medica, nonché la mancata formazione dei dipendenti sui rischi per la salute e la sicurezza e altro ancora. Inoltre, dalle verifiche effettuate su tutti i dipendenti, i Carabinieri hanno accertato la presenza di due lavoratori “in nero”, ed i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Agata di Militello hanno contestato alcune violazioni relative all’Ordinanza di Sicurezza Balneare, nello specifico l’assenza di servizio di salvataggio e di idonee dotazioni elo sversamento su suolo e sottosuolo di reflui domestici non autorizzati connessi all’utilizzo di una piscina privata ivi insistente. Pertanto, al fine di interrompere il perpetrarsi dello scarico, si è proceduto al sequestro amministrativo della linea di approvvigionamento delle acque.

A seguito delle violazioni accertate, il titolare dell’attività è stato denunciato – in stato di libertà - all’Autorità Giudiziaria ed a suo carico sono state contestate ammende e sanzioni per oltre 90.000euro.

Le irregolarità riscontrate sono state segnalate al Sindaco del Comune di Santo Stefano di Camastra che, quale Autorità Amministrativa competente, ha disposto la sospensione temporanea dell’attività.

Nonostante i provvedimenti sospensivi adottati, la struttura ricettiva continuava ad esercitare l’attività ricettiva ed alberghiera e pertanto, il titolare è stato successivamente deferito alla competente A.G. per il reato di cui all’art 650 C.P.

A seguito delle reiterate violazioni, il G.I.P di Patti (ME), su conforme richiesta della Procura della Repubblica di Patti (ME) ha disposto il provvedimento cautelare di sequestro preventivo dell’intero immobile adibito a struttura ricettiva.

Si precisa, in ogni caso, che il procedimento pende tuttora in fase di indagini preliminari, e che, in ossequio del principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva di condanna, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse degli indagati.