
Da Bordonaro a Brooklyn passando per via Toledo. La ‘vita spericolata’ e di successo del cantante messinese Natale Galletta
Di Tonino Cafeo - Per il pubblico della canzone napoletana è una star di prima grandezza, per tutti gli altri un personaggio espressione di un mondo guardato da lontano e quasi sempre conosciuto poco e male. Parliamo di Natale Galletta, cantante nato e cresciuto in riva allo stretto che però ha raggiunto la notorietà esprimendosi in lingua napoletana e ritagliandosi uno spazio significativo in quel filone che è detto neomelodico.
Secondo l’autorevole storico della canzone napoletana Pasquale Scialò, il termine neomelodico, da quando fu coniato dal critico Peppe Aiello, nel 1997, “viene adottato dai media come slogan tanto efficace nel connotare il colore locale sul piano comunicativo, quanto sfuggente sul piano della sostanza musicale”. Un termine che si è prestato a polemiche e interpretazioni ambigue fino a incarnare una serie di stereotipi che gli artisti più popolari del genere rifiutano per proporsi al pubblico più vasto senza etichette limitanti.
"Vite Spericolate – storie speciali di persone normali", ha perciò pensato di dedicare la puntata numero quarantasette a Natale Galletta per dargli l’opportunità di raccontarsi a cuore aperto, smontando tutti i luoghi comuni legati al proprio genere musicale. Siamo andati a trovarlo un pomeriggio estivo, durante le prove di uno dei rari concerti che tiene a Messina e abbiamo incontrato un artista maturo e rigoroso, attento a ogni dettaglio - look e sound contemporanei, grande pulizia del suono e della voce - per offrire al suo pubblico una performance di alto livello, ma soprattutto una persona disposta ad aprirsi e a raccontare con grande sincerità come vede il mondo e come ci nuota dentro.
Natale Galletta è nato a Messina, fra Santo e Bordonaro, nel 1967. Figlio di un appassionato cultore della melodia napoletana classica, respira musica e spettacolo fin da bambino e comincia a esibirsi nelle feste di piazza e ai matrimoni a partire dai sei anni. Nel 1979, a soli dodici anni, il primo 33 giri Si ‘a vita mia, che vende diecimila copie. Da lì in avanti mette insieme un successo dietro l’altro e collaborazioni importanti, come quella con Gigi D’Alessio nel 92 o con il maestro Peppe Vessicchio, che lo ha voluto fra i cantanti dello spettacolo teatrale Napoli canta con…suggestioni sonore. Una serata ideata e realizzata nella stagione 2007/2008 per rendere omaggio alla tradizione musicale napoletana dalle origini agli anni '50.
Galletta, che lavora a Napoli ma continua caparbiamente a vivere a Messina, ha al suo attivo ben trentasei album; una lunga serie di tour all’estero in cui ha incontrato le comunità italiane in Australia, Belgio, Stati Uniti, Canada e altri paesi ancora; numerose ospitate televisive in trasmissioni popolari come La vita in diretta, e anche partecipazioni a film e concerti in teatri prestigiosi come il Theatre du Trocadero di Liegi e il teatro Biondo di Palermo. Il suo repertorio non trascura i temi classici della canzone melodica in napoletano e in italiano, l’amore e gli altri sentimenti che muovono gli esseri umani, ma è anche una fotografia dei cambiamenti sociali e delle nuove sensibilità che caratterizzano la vita contemporanea, narrate da un punto di vista popolare e con un linguaggio accessibile a chiunque.
Tutto il resto potrete saperlo seguendo la nostra intervista.
Buona visione.
FOTO EDG