23 Ottobre 2025 Giudiziaria

Sciotto denuncia la Aad Invest Group: «Truffa contrattuale sulla vendita dell’Acr Messina»

Una cessione mai realmente avvenuta, promesse economiche mai mantenute e un danno milionario che ha portato al tracollo dell’Acr Messina. È questa, in sintesi, la ricostruzione di Pietro Sciotto, ex patron del club giallorosso, che ieri mattina ha depositato in Procura una denuncia per truffa contrattuale contro la Aad Invest Group, assistito dal suo legale, l’avvocato Salvatore Silvestro. Ne dà notizia il quotidiano Gazzetta del sud. Nel mirino di Sciotto finiscono tre protagonisti della cosiddetta vendita “fantasma”: Doudou Cissé, Chateaux Alexandre e Stefano Alaimo, che l’ex presidente definisce senza mezzi termini «dei veri e propri truffatori». «Le loro manifestate disponibilità economiche – scrive Sciotto nella denuncia – si sono rivelate il mezzo attraverso il quale, in un momento in cui la mia capacità di valutazione era fortemente compromessa dal clima di ostilità che regnava in città, sono stato indotto a firmare un contratto devastante, che mi ha causato un rilevante danno economico». La cessione del 2 gennaio La vicenda parte il 2 gennaio 2025, quando nello studio del notaio Silverio Magno viene formalizzata la cessione dell’80% delle quote dell’Acr Messina alla Aad Invest Group. A suggellare l’accordo, la stretta di mano tra Sciotto e Alaimo davanti ai fotografi. Ma dietro l’immagine, sostiene l’ex patron, si nascondeva una trappola. Secondo quanto denunciato, il prezzo di vendita non è mai stato corrisposto, né alla scadenza prevista né in seguito. Inoltre, la società acquirente avrebbe conferito una procura speciale a vendere lo stesso pacchetto di quote a un prezzo simbolico di un euro, senza mai liberare Sciotto dalla fidejussione da 350 mila euro sottoscritta in favore della Lega Pro. «Nonostante i solleciti e le rassicurazioni ricevute – si legge ancora nella denuncia – i rappresentanti della Aad Invest si sono sottratti a ogni obbligo contrattuale, manifestando un chiaro intento fraudolento sin dall’inizio, quando si accreditarono come acquirenti seri e affidabili». Le “rassicurazioni” e i pagamenti mancati Il 16 dicembre 2024, fidandosi delle promesse della Aad, Sciotto aveva versato 185 mila euro per saldare stipendi e contributi. In seguito, Doudou Cissé gli avrebbe inviato la copia di un contratto di finanziamento da 85 mila euro (23 febbraio 2025) e, il 9 luglio, un’e-mail in cui parlava di una “ripresa della pratica con la banca” e di “fondi in arrivo” sul conto dell’Acr, aggiungendo: «Vorrei saldare i debiti per evitare il fallimento». Sulla base di queste rassicurazioni, Sciotto ha iscritto la squadra al campionato, versando 362.500 euro di tasca propria. Ma la Aad, scrive l’ex patron, «non ha pagato gli stipendi ai calciatori e allo staff tecnico, non ha versato i contributi né le imposte fiscali (Iva e Ilor)». L’epilogo prima del fallimento A completare il quadro, un ultimo episodio che Sciotto definisce “emblematico”: «Quindici giorni prima che il Tribunale dichiarasse il fallimento, il signor Alaimo mi comunicò telefonicamente che Doudou Cissé aveva già effettuato un bonifico di 800 mila euro sul conto dell’Acr Messina. Una circostanza mai verificatasi». La denuncia presentata in Procura segna dunque un nuovo capitolo nell’intricata vicenda della cessione societaria del club peloritano, che da promessa di rilancio si è trasformata, nelle parole del suo ex patron, in una colossale truffa ai danni dell’Acr e di tutta la città.