30 Ottobre 2025 Politica e Sindacato

Messina, presentato a Palazzo Zanca il grande corteo No Ponte del 29 novembre

Il movimento No Ponte torna in piazza. Sabato 29 novembre, la città dello Stretto ospiterà una nuova e imponente manifestazione popolare contro il progetto del ponte sullo Stretto di Messina. Il corteo, presentato stamane a Palazzo Zanca dal Comitato No Ponte, partirà alle ore 14:00 da Piazza Castronovo per raggiungere Piazza Duomo, dove si terranno gli interventi conclusivi.

Già 40 gli enti e le associazioni che hanno dato l’adesione tra cui organizzazioni nazionali.

Lo slogan scelto – “Giù le mani dallo Stretto di Messina” – sintetizza lo spirito della mobilitazione: difendere un territorio straordinario, simbolo di bellezza, storia e biodiversità, minacciato da un’opera considerata inutile, costosa e potenzialmente devastante per l’ambiente e le comunità locali. Il Comitato sottolinea come il progetto del ponte venga presentato come una grande occasione di sviluppo per il Sud, mentre le vere priorità di Sicilia e Calabria restano tutt’altro: acqua potabile garantita, un sistema sanitario efficiente, infrastrutture moderne e sicure, la messa in sicurezza antisismica e idrogeologica dei territori, il contrasto alla disoccupazione e alle criminalità organizzate.

A prendere parte alla conferenza, fra gli altri, Guido Signorino, Rossella Bulsei (presidente calabrese di “TitengoStretto), Piero Patti, Alessandra Minniti, Daniele Ialacqua, Caterina La Rocca, Anna Giordano, Armando Hyerace, Carmen Cordaro, Cristina Cannistrà. In “platea” anche Renato Accorinti, Antonio De Luca, Alessandro Russo, Grazia D’Angelo.

«Sarà una grande manifestazione nazionale di festeggiamenti, anche se sembra troppo presto gridare alla vittoria, ma è la prima volta, dopo tanto tempo, che riusciamo a far sì che un ente terzo possa esprimersi sul Ponte», dice Daniele Ialacqua del comitato NoPonte Capo Peloro. «Finora - prosegue - hanno giocato facile, hanno avuto pareri favorevoli di enti di nomina governativa, questa volta è il parere di un soggetto terzo e il progetto si è bloccato. Non è la Corte dei conti che blocca il ponte sullo Stretto ma lo Stato di diritto, la Costituzione italiana, il rispetto delle leggi: noi le abbiamo rispettate, ci aspettiamo che le rispettive pure il governo».

«Ho letto che questo parere non fermerà il progetto, ma se fanno una forzatura politica così forte, risponderemo il 29 novembre: dobbiamo essere in tantissimi per dire che siamo in uno Stato democratico e non accettiamo questo tipo di forzature», spiega Mariella Valbruzzi di NoPonte Capo Peloro.

Interviene anche l’ex sindaco di Messina Renato Accorinti, pacifista e storico attivista No Ponte: «La Corte dei conti è un organo costituzionale così importante che non entra nel merito politico perchè ha un altro ruolo. La cosa terribile è la reazione a caldo di Salvini e Meloni che considerano le decisioni di questi organi di intralcio al loro cammino. La decisione è un fatto storico e importante, dovrebbe essere la pietra tombale sul ponte e Salvini si dovrebbe dimettere».

Sono poi intervenuti i rappresentanti delle principali organizzazioni aderenti: Pietro Patti della CGIL Messina che chiede che il governo si fermi e che venga chiusa la società Stretto di Messina ed i soldi investiti per lo sviluppo sostenibile del territorio; Alessandra Minniti  di Europa Verde che ha ricordato le tante battaglie condotte in questi anni contro il Ponte e la tutela dei territori; Armando Hyerace, segretario del PD, che ha chiesto le dimissioni non solo di Salvini ma dell'intero governo chiedendo indietro i soldi per il potenziamento del traghettamento; Anna Giordano, del WWF, che ha evidenziato l'importanza in questa battaglia della lotta pluridecennale a difesa dell'ambiente ed a salvaguardia del passaggio dei migratori sullo Stretto, senza dimenticare le carenze e le necessità idriche del territorio che i cantieri del ponte aggraverebbero; Beniamino Ginatempo per l'Anpi ha sottolineato le violazioni costituzionali del Ponte, in particolare l'art. 9 a tutela del paesaggio e dell'ambiente, vedendo negli attacchi agli organi di controllo e garanzia una pericolosa deriva fascista; Cristina Cannistrà, del M5S, ha evidenziato come la propaganda del Ponte si sia infranta sulla realtà dei fatti; "è ora di vincere questa battaglia"; Caterina La Rocca, per la Rete degli Studenti Medi e l'Unione degli Universitari, chiede risposte serie del governo sulle necessità del Paese e ricorda che il diritto conta e non fino ad un certo punto; Carmen Cordaro, dell'Arci, ha ricordato che ora più che mai la lotta contro il Ponte è anche per la democrazia; Aldo Trifiletti, per Universitari Noponte, ha ribadito la presenza del mondo universitario in questa battaglia e al corteo del 29 novembre.

Questa, invece, la dichiarazione del movimento "Invece del Ponte": "La scrupolosa verifica di legittimità degli atti relativi al ponte sullo Stretto di Messina operato dalla Corte dei Conti conferma quanto da noi sostenuto fin dall’inizio di questa commedia degli orrori. Di seguito alcuni dei più significativi rilievi:

  1. 1)  il progetto approvato non risponde ai requisiti di legge per essere considerato “definitivo”, perché è ancora suscettibile in fase esecutiva di significative variazioni tecniche e di costo;
  2. 2)  il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubbici non poteva essere "saltato", a) per la complessità tecnica del progetto, b) perché il progetto approvato dal CIPESS non è quello su cui il Consiglio Superiore si era a suo tempo pronunciato, c) perché è trascorso troppo tempo (27 anni) dal precedente parere, d) perché il parere del CTS SdM non lo può sostituire;
  3. 3)  il costo del contratto è cresciuto ben oltre il 50% ammissibile, ed è obbligatorio bandire una nuova gara;
  4. 4)  ci sono voci di costo non quantificate, mentre altre, pur quantificate, sono indicate come "no computo": significa che il costo dell'opera è ancora indefinito e dunque la copertura finanziaria non è integrale ed è incerta;
  5. 5)  le tre varianti introdotte con gli atti aggiuntivi del 2011 (non consegnati alla Corte) non sono validate da organi tecnici;
  6. 6)  sono stati alterati ex post documenti di gara (clausole di revisione prezzi, prefinanziamento), a vantaggio del contraente privato;
  7. 7)  la delibera del Governo che stabilisce gli “Imperativi Motivi di Prevalente Interesse Pubblico”, che ha contenuto tecnico e non politico, non è stata sottoposta al preventivo parere di legittimità;
  8. 8)  sì è introdotta una parcellizzazione del progetto esecutivo, che contraddice il bando di gara e non risponde a prassi e norme esistenti;
  9. 9)  è cambiata la natura dell’appalto (da project financing a finanziamento pubblico), contraddicendo il contratto (parte integrante dei documenti di gara);
  10. 10)  si cerca di saltare l’obbligo di “parere previo” della Commissione UE data la VINCA negativa, ma l’interlocuzione con la Commissione non risulta completato.

Tutto ciò viola Direttive Europee e Codice degli Appalti su aspetti non derogabili e principi costituzionali (obbligo copertura costo), oltre che principi di coerenza, logica e assenza di motivazioni. Si tratta di rilievi sostanziali relativi alla legittimità giuridica e contabile del progetto. È il compito che la legge assegna alla Corte dei Conti, e che la Corte ha svolto nell'ambito delle sue competenze e nel rispetto dei termini. O qualcuno ritiene che i controlli di legittimità dovrebbero essere una commedia, giusto per fingere che le carte siano "a posto"? La Corte dei Conti ha posto domande che non possono più essere ignorate. È tempo che la politica risponda, non con propaganda, ma con trasparenza e responsabilità. Lo Stretto di Messina non ha bisogno di un monumento all’azzardo politico, ma di politiche serie per la mobilità sostenibile, il lavoro e la salvaguardia del paesaggio".

“Lo Stretto non si tocca – dichiarano, infine, gli organizzatori –. Le risorse pubbliche devono servire a migliorare la vita dei cittadini, non a finanziare un’opera faraonica e tecnicamente infattibile. La Costituzione tutela l’ambiente e il paesaggio: difendere lo Stretto significa difendere il futuro del Paese.”

La manifestazione del 29 novembre punta a essere la più partecipata di sempre, unendo cittadini, comitati, associazioni, movimenti, sindacati e forze politiche in una battaglia comune per la salvaguardia del territorio e per un modello di sviluppo realmente sostenibile.

L’appello per il corteo:

“Lo Stretto di Messina non è solo un luogo geografico; è il custode di miti e leggende millenarie, celebrato da poeti e narratori, da Omero a Consolo. La sua bellezza paesaggistica e la ricchezza della biodiversità sono tesori da preservare!

In questo straordinario luogo, nel punto in cui Scilla e Cariddi quasi si sfiorano, vogliono costruire il ponte sullo Stretto di Messina, un mostro di cemento ed acciaio che violerebbe la bellezza di questi luoghi, travolgendo un territorio ricco di risorse naturali ma anche di fragilità e cancellando l’identità stessa non solo delle comunità dello Stretto ma dell’intero Paese che per luoghi come questi è conosciuto e amato in tutto il Mondo. La Repubblica tutela il paesaggio, l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni recita l’art.9 della Costituzione italiana e noi desideriamo, vogliamo, pretendiamo che il nostro Paese rimanga fedele a questo principio così come alle ragioni che stanno alla base della normativa ambientale europea, le direttive Habitat ed Uccelli o la recente Legge europea sul ripristino della natura. Abbiamo lottato per anni affinché non solo lo Stretto di Messina e i suoi territori vengano concretamente protetti, ma anche per politiche che migliorino la qualità della vita degli abitanti, promuovendo uno sviluppo sostenibile che esalti le risorse del Sud, creando valore e occupazione. Contrastiamo da sempre, in maniera pacifica e nonviolenta, un progetto come quello del ponte sullo Stretto che viene presentato come la soluzione a tutti i problemi della Sicilia e della Calabria e persino dell’intero Meridione, occultando che le vere priorità dei nostri territori sono altre, il cui elenco è ben presente nelle vite quotidiane di chi da anni aspetta di avere l’acqua h24 nelle proprie case, un servizio sanitario decente che non costringa ai viaggi della speranza, infrastrutture viarie e ferroviarie efficaci ed efficienti, traghettamento dello Stretto potenziato e ancor più sostenibile, sistema di welfare rispondente alle fragilità del territorio, interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico e di adeguamento antisismico del patrimonio edilizio, contrasto incisivo alle criminalità organizzate che si rafforzano proprio per la carenza d’interventi in campo economico, sociale, culturale. Per fare tutto questo servono investimenti, capacità politiche ed amministrative, serve abbandonare un progetto come il ponte sullo Stretto che dilapida ingenti risorse pubbliche per un’opera che per molte ragioni tecnicamente non è fattibile, come esperti di fama nazionale ed internazionale non si stancano di ripetere e dimostrare con dati, studi e documenti. Non sappiamo se siamo alle battute finali del procedimento per l’approvazione del progetto del ponte sullo Stretto di Messina è certo però che siamo in una fase decisiva e abbiamo bisogno di avere al nostro fianco, fisicamente, in piazza, tutti coloro che in questi anni non hanno fatto mancare mai il loro sostegno a questa lotta, come singoli cittadini/e, come soggetti collettivi, comitati, associazioni, movimenti, partiti e sindacati.

SABATO 29 NOVEMBRE a Messina diamo vita alla più grande manifestazione Noponte che si sia mai vista. Lo Stretto di Messina non si tocca, lo difenderemo insieme con la lotta!”.

 

ADESIONI CORTEO NO PONTE 29 NOVEMBRE 2025

 

COMITATI NOPONTE

Comitato No Ponte Capo Peloro

Invece del Ponte

Ti Tengo Stretto

Universitari NO Ponte

ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE

WWF Italia ETS

Lipu

Legambiente

Zero Waste Sicilia

associazione MAN

Forum Siciliano acqua beni comuni

Italia Nostra Sicilia

Italia Nostra sezione di Messina

Società Ornitologica Italiana

ORGANIZZAZIONI SINDACALI

CGIL

SUNIA

UDU

Rete degli studenti Medi

ASSOCIAZIONI E MOVIMENTI

Presidio di Libera a Messina "Nino e Ida Agostino"

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

APS

Coordinamento regionale di Libera Sicilia
Arci Sicilia

Arci Calabria

Arci Circolo “Thomas Sankara” Messina
ANPI nazionale

Comitato provinciale ANPI di Messina

Sezione ANPI Aldo Natoli di Messina
UISP Messina

UISP Comitato Territoriale Iblei APS

Symphonia Laus
Global Movement to Gaza Sicilia

ORGANIZZAZIONI POLITICHE

Messina Bene Comune

Messina In Progresso
PD

Movimento 5 Stelle

Europa Verde

+Europa

Identità Siciliana