8 Novembre 2025 Senza categoria

“Piloto’ l’Antimafia? Falso”. L’ex capo del Ros Mori querela il fratello di Paolo Borsellino. Avv. Repici: insperata occasione di fare passi avanti sulla ricerca della verità

Il passaggio incriminato dura poco più di 30 secondi. Tanto è bastato a Salvatore Borsellino per finire sotto inchiesta. È accusato di aver diffamato Mario Mori, ex generale dei carabinieri, assolto a Palermo in tre procedimenti (l’ultimo è quello sulla cosiddetta Trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa Nostra) e ancora indagato per le stragi del 1993 dalla Procura di Firenze. L’ex numero uno del Ros si è sentito diffamato da alcune frasi pronunciate durante un dibattito organizzato nel capoluogo siciliano il 18 luglio. Nell’avviso di conclusione delle indagini firmato dal pm Maurizio Bonaccorso, si legge che Borsellino ha “offeso la reputazione” di Mori, accusandolo di conoscere “il contenuto dell’agenda rossa” e quindi “di esserne venuto in possesso dopo la sua scomparsa”, negli attimi successivi alla strage di via D’Amelio. Il fratello del magistrato ucciso ha anche sostenuto che l’ex capo del Ros “utilizza il contenuto dell’agenda per influenzare la Commissione parlamentare Antimafia, pilotandone l’attività con l’obiettivo dell’occultamento delle verità”.

Le frasi pronunciate da Borsellino si riferivano evidentemente al contenuto della puntata di Report, trasmessa poche settimane prima: secondo la trasmissione, Mori era stato intercettato dalla Dia di Firenze mentre parlava con ex colleghi e giornalisti per cercare d’influenzare le mosse dell’Antimafia. Il contenuto di quelle intercettazioni era stato ricostruito in tv dalle dichiarazioni di un investigatore anonimo. Una fonte definita “fantasiosa” dalla presidente Chiara Colosimo, che aveva smentito qualsiasi condizionamento. Per capire come siano andate le cose sarebbe necessario ascoltare le intercettazioni originali. È quello che chiederà di fare Fabio Repici, legale dell’imputato. “Per Salvatore Borsellino – dice – questo procedimento penale rappresenta l’insperata occasione di fare passi avanti sulla ricerca della verità, anche sulla sottrazione dell’agenda rossa. Per di più, poiché il diritto di difesa del fratello di Paolo Borsellino non è conculcabile da nessuno, chiederemo al procuratore Melillo e al procuratore De Lucia di attivarsi per metterci a disposizione le intercettazioni disposte su Mori dalla Procura di Firenze, che dimostrano proprio come il generale abbia pilotato l’attività della Commissione Antimafia”.