21 Novembre 2025 Giudiziaria

Truffa sui viaggi degli aliscafi? Sotto sequestro la Liberty Lines

Il mare siciliano si conferma ancora una volta il mare degli scandali, così come avvenne nel 2017 con l’operazione “Mare Monstrum”, la cosiddetta tangentopoli del mare. Gli inquirenti sono certi di aver scoperto un sodalizio criminale per lucrare sui finanziamenti. Ancora una volta coinvolta la compagnia di navigazione Liberty Lines, società armatoriale che opera nei trasporti veloci per passeggeri sulle rotte che collegano la Sicilia alle isole minori: Eolie, Egadi, Pelagie, Pantelleria, Ustica e la tratta Messina-Reggio. I finanzieri del comando provinciale ieri si sono presentati di buon’ora negli uffici della società di navigazione per eseguire un decreto di sequestro preventivo disposto d’urgenza dalla Procura per oltre 100 milioni di euro a valere sull’intero compendio aziendale e sulle quote sociali della Liberty Lines S.p.A. Posta sotto sequestro la Liberty Lines. Perquisizioni sono state effettuate in tutti gli uffici della compagnia di navigazione. L’accusa: «Aver accresciuto indebitamente i propri profitti incassando ingenti contributi dallo Stato nonostante il mancato rispetto delle condizioni di trasporto contemplate dal contratto pubblico stipulato, con particolare riferimento alle procedure e ai protocolli di sicurezza normativamente previsti». Gli indagati sono 48, persone riconducibili alla governance della società, manager e dirigenti, che si sono succeduti dal 2018 ad oggi ed ancora tutti gli ufficiali in servizio nello stesso periodo, per il comando degli aliscafi e degli equipaggi. Le indagini, coordinate dalla Procura, hanno impegnato per lungo tempo i finanzieri nell’analisi di un’imponente mole di dati di informazioni, di documenti altamente tecnici come i capitolati d’appalto e i bilanci. Gli atti d’accusa sono stati firmati dal procuratore Gabriele Paci e dal pm Antonella Trainito. I magistrati hanno invocato 9 misure cautelari. Una richiesta di oltre 4 mila pagine. Il gip, giudice Massimo Corleo, ha scelto di seguire, ritenendo inesistenti i pericoli di fuga e inquinamento delle prove, la via tracciata dal nuovo ordinamento penale, fissando da lunedì gli interrogatori degli indagati. Una indagine certosina quella dei finanzieri.

Nelle immagini riprese dalle fiamme gialle sono finiti gli incontri riservati negli uffici armatoriali, scambi di favori retribuiti con assunzioni e biglietti gratuiti per navigare sui mezzi veloci. Ma anche altro. Pesanti le contestazioni, dalla truffa alla frode nelle pubbliche forniture, dalla corruzione all’attentato alla sicurezza della navigazione, dalla rivelazione di segreto d’ufficio a falso nella redazione dei giornali di bordo. Mezzi obsoleti spacciati per super sicuri, usati per i collegamenti, corse onorate che non sarebbero state garantite, ma sui brogliacci si registravano le partenze dai porti. Un quadro indiziario grave, che vedrebbe coinvolti anche ufficiali con ruolo di comando nelle Capitanerie di Porto.