26 Novembre 2025 Giudiziaria

Indagine sul “caso rimborsi” all’Università: sequestro di due milioni e mezzo di euro all’ex rettore Cuzzocrea

Un sequestro che complessivamente si aggira sui due milioni e mezzo di euro con l'accusa di peculato a carico dell'ex rettore dell'Università di Messina Salvatore Cuzzocrea. E' la clamorosa svolta nell'inchiesta della Procura diretta da Antonio D'Amato sul “caso rimborsi” che nell'ottobre del 2023 travolse l'allora rettore dell'ateneo peloritano, portandolo fino alle dimissioni anticipate. Sul “caso rimborsi” a novembre del 2024 la Procura - l’indagine della Guardia di finanza è coordinata dall’aggiunta Rosa Raffa con le sostitute Liliana Todaro e Roberta La Speme -, aveva chiesto al gip, che li aveva accordati, altri sei mesi di tempo per indagare ancora. Anche perché erano in corso alcune rogatorie internazionali. Adesso l'indagine è arrivata a conclusione.
Al centro l'attività del prof. Cuzzocrea nel suo doppio ruolo, di rettore e responsabile scientifico del dipartimento di ChiBioFarAm della facoltà di Medicina al Policlinico “G. Martino” di Messina, acronimo che sta per dipartimento di Scienze chimiche, biologiche, farmaceutiche e ambientali. Un caso, quello dei progetti scientifici portati avanti e soggetti a rimborsi da parte anche delle case farmaceutiche, che fu sollevato con le sue denunce dal sindacalista Paolo Todaro, che tra l'altro è un dipendente del Policlinico. La prima fase dell'inchiesta, tanto per fare un esempio, accertò perfino forniture di materiale all'azienda Divaga srl, società di proprietà dello stesso Cuzzocrea e della moglie, che gestisce il maneggio di riferimento della famiglia a Viagrande, nel Catanese. Di cui ovviamente era “dominus” il docente, e che si occupava di cavalli, passione dell'ex magnifico. Forniture poi rimborsate dall'Università.

La Guardia di finanza oggi è entrata in azione per eseguire il sequestro, che ha una duplice valenza. I magistrati quando avevano tirato le fila delle indagini e delle rogatorie internazionali per risalire ad una vera e propria marea di rimborsi tra l'Italia, la Svizzera, l'America e perfino in Israele, avevano chiesto al gip per l'ex rettore la misura degli arresti domiciliari per l'ipotesi di peculato, e contestualmente un sequestro “per equivalente” da un milione e seicentomila euro. Il gip adesso ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari per Cuzzocrea, quindi non si è tenuto nemmeno il cosiddetto interrogatorio preventivo, ed ha invece accordato la richiesta di sequestro per peculato.
Nel frattempo però è successo altro. Dopo lo scandalo l'Università di Messina aveva avviato una serie di controlli economici incrociati, un cosiddetto Audit. Al termine degli accertamenti il report l'Ateneo l'ha inviato in Procura, segnalando una serie di “criticità”. E la Procura ha avviato un secondo filone d'inchiesta sugli affidamenti diretti del dipartimento ChiBioFarAm diretto da Cuzzocrea nel 2023, ipotizzando anche qui il peculato a carico dell'ex rettore. E in questa seconda tranche d'inchiesta i pm hanno deciso un secondo sequestro d'urgenza, che si aggira sui 900mila euro. Quindi complessivamente, tra il sequestro “per equivalente” deciso dal gip di un milione e 600mila euro e quello d'urgenza disposto dalla Procura per 900mila euro, ecco che si arriva alla somma complessiva di due milioni e mezzo di euro.