di Enrico Di Giacomo - Le accuse sono pesanti: concussione, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità e anche truffa ai danni dello Stato. La procura di Messina diretta da Antonio D’Amato (l’indagine è stata coordinata dalla procuratrice aggiunta Rosa Raffa con le sostitute Giorgia Spiri e Anna Maria Arena) ha chiesto e ottenuto dal gip Salvatore Pugliese, una misura cautelare per Francesco Stagno d’Alcontres, ex primario di Chirurgia plastica del Policlinico, difeso dall'avvocato Michele Minissale.
Le indagini condotte dalla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri in servizio all’interno della procura e dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria (stampalibera fu la prima testata a rivelare dell'indagine) hanno portato anche a due misure interdittive, nei confronti di collaboratrici dell’ex primario. Si tratta di Antonina Fazio e di Cristina Alì: non potranno esercitare la professione per un anno.
Per Fazio e Stagno d'Alcontres la Procura ipotizza la truffa ai danni dell'Azienda sanitaria Policlinico perché pur agendo in regime di esclusività professionale hanno effettuato interventi in alcune strutture private anche in provincia, per esempio a Barcellona Pozzo di Gotto.
Per Alì, in concorso con Stagno d'Alcontres, si ipotizza invece l'esercizio abusivo della professione, in quanto essendo ostetrica è stata impiegata come infermiera di sala operatoria durante una lunga serie di interventi eseguiti dal chirurgo plastico in strutture mediche private.
Le intercettazioni hanno svelato “numerose condotte corruttive e di truffa aggravata ai danni dello Stato, accertate fra il maggio 2024 ed il gennaio 2025”, si legge in un comunicato della procura. “I numerosi reati contestati vedono come indagati anche i rappresentanti di svariate aziende farmaceutiche, gravitanti nel mondo della Chirurgia plastica, aventi, a loro volta, rapporti di appalto per la fornitura di prodotti medicali con il Policlinico Universitario di Messina”. Complessivamente, sono 31 gli indagati.
I 31 INDAGATI
STAGNO D'ALCONTRES Francesco, nato a Sliema il 10.6.1955;
CARMECI Toni, nato a Catania il 14.9.1957;
ACCARDO PALUMBO Maria Teresa, nata a Corleone il 2.7.1977;
ZONA Paolo, nato a Torino il 31.1.1969;
MELITA Francesca, nata a Messina il 29.8.1972;
FAZIO Antonina, nata a Messina il 25.8.1981;
DONATO Caterina, nata a Messina il 7.12.1970;
CHIARAMIDA Sebastiano, nato a Messina il 1.2.1965;
CAMPAGNA Vittorio, nato a Catania il 15.03.1981;
BIN Claudia, nata a Udine il 12.12.1976;
PANEBIANCO Cristina, nato a Catania il 31.10.1976;
DAL PRÀ Mariangela, nata a Lonigo (VI) il 21.08.1965;
GRIMALDI Dora, nata a Catania il 7.8.1975;
SERGI Alfio, nato a Catania il 30.10.1966;
BERGONZONI Fabio, nato a Bologna il 02.07.1965;
LA ROCCA Andrea Marco, nato a Catania il 02.06.1981;
LA ROSA Emanuele Domenico, nato a Catania il 22.07.1963;
CASCOSCHI Francesca, nata a Messina il 13.1.1965;
ALÌ Cristina, nato ad Augusta il 19.11.1997;
CUSIMANO Dalila, nata a Palermo il 3.11.1988;
COLOSI Pietro Giuseppe, nato a Messina il 22.01.1954;
DELIA Gabriele, nato a Messina il 31.5.1976;
MICIELI Pietro, nato a Noto (SR) il 25.8.1988;
STAGNO D’ALCONTRES Ferdinando, nato a Messina il 4.11.1987;
GALLETTI Claudio, nato a Messina il 05.6.1964;
BROCCIO Francesca, nata a Messina il 5.9.1967;
SCARCELLA Maria Concetta Catena, nata in Venezuela il 25 aprile 1977;
BARONI Marco, nato a Milano il 24.9.1965;
SIGNORINI Pierluigi, nato a Rimini il 2.4.1974;
STEVAN Juan Carlos Mario, nato in Venezuela il 22.5.1974;
STRANO Amedeo, nato a Messina il 23.8.1961;
Secondo la ricostruzione della procura, “il primario (D'Alcontres, ndr) abusando del ruolo di pubblico ufficiale, in grado di incidere sul rinnovo degli appalti per la fornitura di prodotti medicali e sullo stanziamento delle relative somme di denaro da parte dell’Azienda ospedaliera universitaria, avrebbe fatto in modo di ottenere significativi contributi economici dalle stesse aziende farmaceutiche in rapporto di appalto con il Policlinico, sotto forma di sponsorizzazioni, iscrizioni e cene sociali, in occasione dell’organizzazione del congresso promosso dall’associazione del quale era il responsabile scientifico”. D’Alcontres avrebbe ottenuto 700 mila euro di sponsorizzazioni. Per lui è scattata anche l’accusa di truffa perché “avrebbe attestato la sua presenza in servizio mediante l’alterazione di sistemi di rilevamento della presenza all’interno del reparto, allo scopo di recarsi fuori dal nosocomio per svolgere anche attività professionale privata”. Questa la contestazione. Per truffa è stata denunciata anche una dirigente medico dell’azienda Ospedaliera, stretta collaboratrice del primario: “In violazione dell’obbligo di esclusività assunto con il Policlinico – accusano i magistrati – avrebbe svolto reiteratamente attività sanitaria in ambienti esterni, talvolta anche in collaborazione con lo stesso primario, conseguendo indebiti compensi altrimenti preclusi”.
In diverse circostanze, inoltre, il primario avrebbe permesso ad un’ostetrica di esercitare abusivamente la professione di infermiera di sala operatoria in una clinica privata, per la quale è richiesta specifica abilitazione.
Contestualmente alle misure cautelari sono stati eseguiti due sequestri preventivi: l’uno, per oltre 48mila euro, nei confronti del primario, “quale profitto dei reati di corruttela e truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione, per essersi assentato dal lavoro”; l’altro, nei confronti della dirigente medico, per la somma di 9.700 euro, anche questo “quale provento del reato di truffa aggravata ai danni del Policlinico”, per aver percepito un’indennità di disoccupazione.
I DETTAGLI, LE SINGOLE ACCUSE.
I numerosi reati contestati, concussione (art. 317 c.p.), corruzione (art. 318 c.p.), induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319-quater c.p.), truffa aggravata ai danni dello Stato (art. 640, comma 2, c.p.) vedono come indagati, in concorso tra di loro, i dirigenti medici unitamente con i rappresentanti di svariate aziende farmaceutiche, gravitanti nel mondo della “Chirurgia Plastica”, aventi, a loro volta, rapporti di appalto per la fornitura di prodotti medicali con il Policlinico Universitario di Messina.
Il primario, il prof. D'Alcontres, in particolare, abusando del ruolo di pubblico ufficiale ricoperto, in grado di incidere sul rinnovo degli appalti per la fornitura di prodotti medicali e sullo stanziamento delle relative somme di denaro, da parte dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, avrebbe fatto in modo di ottenere significativi contributi economici dalle stesse aziende farmaceutiche in rapporto di appalto con il Policlinico Universitario di Messina, sotto forma di sponsorizzazioni, iscrizioni e cene sociali, in occasione della organizzazione del congresso promosso dalla associazione, del quale era il responsabile scientifico. L’evento, svoltosi lo scorso anno a Giardini Naxos, rientrava tra le iniziative volte alla divulgazione scientifica, aggiornamento per i soci e programmi annuali di attività formativa ECM.
Tali contributi economici venivano ottenuti, nella maggior parte dei casi, mediante semplici richieste o, sporadicamente, mediante minacce esplicite, ai fornitori dell’Azienda Pubblica, prospettando, come corrispettivo, facilitazioni nel rinnovo dell’appalto per la fornitura dei prodotti medicali, da parte del Policlinico Universitario, ovvero la cessazione del rapporto di appalto stesso.
Dall’esame analitico della documentazione contabile della società incaricata di organizzare il congresso di chirurgia plastica, allo stato si è potuto stimare in oltre 700.000,00 euro, l’ammontare complessivo delle somme di denaro incassate a titolo di sponsorizzazioni, iscrizioni, pernotti e cene sociali dei medici partecipanti all’evento.
LE SPONSORIZZAZIONI IN CAMBIO DI...
Ma di cosa sono accusati, nel dettaglio, i 31 indagati? Il settantenne prof. Francesco Stagno D'alcontres, direttore dell'Unità U.O.C. di chirurgia plastica al Policlinico di Messina e presidente organizzatore del congresso S.I.C.P.R.E., assieme al 56enne torinese Paolo Zona, legale rappresentante della Cluster srl, è accusato di aver costretto E. T. e M. M. dipendenti di società farmaceutiche, a "promettere indebitamente agli stessi la corresponsione della somma di 23mila euro a titolo di sponsorizzazione del congresso, minacciandola che laddove non avesse ottemperato alle loro richieste di corresponsione, avrebbero impedito lo sblocco del conto deposito istituito in favore della..., aggiudicataria dell'appalto, per la fornitura di 3 lotti di protesi mammarie in favore del Policlinico Martino di Messina.
"Stagno - è scritto nell'avviso di garanzia - abusando del suo potere in quanto responsabile dello stanziamento delle somme trattenute in conto deposito per l'aggiudicazione dell'appalto, minacciava E. T. di bloccare il conto deposito laddove la società non avesse corrisposto a Zona le somme richieste a titolo di sponsorizzazione del congresso; Zona, occupandosi materialmente di formulare la richiesta di corresponsione di 23mila euro, a fronte dell'iniziale offerta di 11mila euro proposta dalla società (da impiegare formalmente per le iscrizioni, il noleggio degli stand e l'educational grant").
Francesco Stagno D'Alcontres, è accusato inoltre di aver richiesto un contributo di 1200 euro alla Chirmedical snc, società distributrice di farmaci, a titolo di pagamento della quota di iscrizione al congresso di due specializzandi di chirurgia plastica, "al fine di poter perpetuare la collaborazione in futuro"; Francesca Melita, caposala di sala operatoria del reparto di chirurgia plastica del Policlinico, è accusata di "aver prospettato la cessazione dei rapporti commerciali con la Chirmedical laddove non avessero contribuito alla sponsorizzazione del congresso"; Paolo Zona, "induceva Caterina Donato, rappresentante legale della Chirmedical snc, e Sebastiano Chiaramida, amministratore unico della stessa società e legale rappresentante della Medigest srl, a consegnare la somma di denaro di 1200 euro.
Ma i contributi, che secondo la procura il prof. D'alcontres 'pretendeva' dalle società di prodotti medicali, sarebbero stati numerosi. Stagno, ad esempio, assieme sempre alla Melita (addetta a predisporre gli ordini dei prodotti medicali per le esigenze del reparto) e a Zona (nella qualità di rappresentante legale della CLUSTER srl, provider del congresso SICPRE), in un altro caso avrebbero indotto F. B., responsabile commerciale della T. e altri due rappresentanti farmaceutici della stessa società, "a consegnare loro indebitamente la somma di denaro di 10mila euro a titolo di sponsorizzazione del congresso... a fronte dell'iniziale offerta di 6mila euro, assicurando quale corrispettivo, l'acquisto di prodotti distribuiti dalla loro azienda". In un altro caso, D'Alcontres, Zona e Melita "si sarebbero fatti consegnare indebitamente la somma di 20mila euro a titolo di sponsorizzazione del congresso... assicurando quale corrispettivo l'acquisto del prodotto Kerecis per il Policlinico". Un altro contributo, di ben 40mila euro, a titolo di sponsorizzazione del congresso, sarebbe stato chiesto da D'Alcontres alla P. "assicurando come corrispettivo l'acquisto dei prodotti distribuito dalla P...". E poi un altro di 11mila euro, di 30mila (a fronte della promessa dell'ordinativo di protesi mammarie...), da impiegare formalmente per l'organizzazione di un aperitivo di benvenuto presso il Tao Beach di Giardini Naxos e per stand e iscrizioni, etc.
LA STERILIZZAZIONE DEI FERRI CHIRURGICI PER INTERVENTI PRIVATI...
Tra le accuse rivolte dalla procura al Prof. Francesco Stagno D'Alcontres c'è anche quella di, in concorso con altri, "essersi avvalso dei servizi di sterilizzazione dei ferri chirurgici, distogliendogli dalla finalità pubblica per eseguire interventi privati". Innumerevoli i casi elencati nell'avviso di garanzia, in un periodo che va da maggio 2024 a gennaio 2025 e in strutture private che vanno da quella di Sant'Agata di Militello a Barcellona Pozzo di Gotto a Ortoliuzzo, nel centro chirurgico ambulatoriale di 'Villa Maria'.
LE ACCUSE ALLA DIRIGENTE MEDICO ANTONINA FAZIO CHE OPERAVA ANCHE IN STRUTTURE PRIVATE...
Per il reato di truffa aggravata, è stata denunciata la dirigente medico dell’Azienda Ospedaliera e stretta collaboratrice del primario, Antonina Fazio, in violazione dell’obbligo di esclusività assunto con l’Azienda Sanitaria, per aver svolto reiteratamente attività sanitaria in ambienti esterni, talvolta anche in collaborazione con lo stesso primario, conseguendo indebiti compensi altrimenti preclusi.
La dirigente medico in sevizio all'Unità U.O.C. di chirurgia plastica del Policlinico, Antonina Fazio, operante in regime contrattuale di esclusività, è accusata, in concorso col primario prof. D'Alcontres, di aver effettuato interventi chirurgici in strutture private quali lo studio Rosario Catalano di Barcellona Pozzo di Gotto, "raggirando quindi l'amministrazione dell'azienda di appartenenza sul rispetto delle prescrizioni che regolano la disciplina dell'intramoenia e percependo, ugualmente, malgrado non ne avesse più diritto, l'indennità di esclusività erogata per il periodo da maggio 2024 a gennaio 2025 pari a 9.750,08 euro.
Tanti, 12 in 7 mesi, gli episodi elencati nel provvedimento giudiziario.
LA "FALSA PRESENZA IN SERVIZIO AL POLICLINICO" DEL PROF. D'ALCONTRES...
Nei confronti dell’allora primario D'Alcontres, è stato ipotizzato anche il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, in quanto con artifizi e raggiri, avrebbe attestato la sua presenza in servizio mediante l’alterazione di sistemi di rilevamento della presenza all’interno del Reparto, allo scopo di recarsi fuori dal nosocomio per svolgere anche attività professionale privata.
L'ex direttore dell'unità U.O.C. di chirurgia plastica del Policlinico è accusato di avere, "con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, agendo in qualità di pubblico ufficiale, attestare falsamente la presenza in servizio mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza e segnatamente passando il badge in un periodo che va dal 15 giugno 2024 al 22 dicembre 2024, essendosi in realtà allontanato dal servizio in orario lavorativo". E' lungo, e anche molto dettagliato, l'elenco dei casi citati in cui viene intercettata la sua presenza in luoghi distanti dal Policlinico, prevalentemente presso la clinica privata 'Villa Maria', o al congresso di Giardini Naxos, o, in un caso, nel suo appartamento privato.
LA PRESENZA DELL' OSTETRICA IN UNA SALA OPERATORIA...
In diverse circostanze l'ex primario Stagno D'Alcontres, in concorso col titolare e direttore sanitario del centro chirurgico ambulatoriale 'Villa Maria', Pietro Colosi, avrebbe permesso all’ostetrica Cristina Ali di esercitare abusivamente la professione di infermiera di sala operatoria nella clinica privata "Villa Maria", per la quale è richiesta specifica abilitazione.
L'ostetrica sarebbe stata presente presso il centro chirurgico privato, assistendo i medici, il 10 e 16 luglio 2024, il 27 agosto, il 22 ottobre, il 24 ottobre, il 14 e 19 novembre.
IL COMMENTO DEL LEGALE
“Siamo sereni, siamo certi della moralità e della personalità dell’indagato e serenamente attendiamo il confronto per fornire la piena versione dei fatti, confidiamo nel lavoro della magistratura e siamo certi che emergerà la verità sul ruolo del professor d’Alcontres, scagionandolo”, commenta il suo difensore, l’avvocato Michele Minissale.
QUATTRO VOLTE DEPUTATO, CHI E’ L'EX NUMERO UNO DI CHIRURGIA PLASTICA DEL POLICLINICO.
Quattro volte deputato in Forza Italia, dal 1996 al 2012, e direttore dell'Unità operativa complessa di Chirurgia plastica del Policlinico “G. Martino” di Messina. Francesco Stagno d'Alcontres è figlio di Ferdinando Stagno d'Alcontres Calapaj e di Giovanna Miceli, appartiene alla famiglia dei principi d'Alcontres e Montesalso. E' stato eletto alla Camera dei deputati nel 1996 per la prima volta nella XIII legislatura, quando è stato candidato nel collegio maggioritario di Taormina. Riconfermato alla Camera nella legislatura successiva, nello stesso collegio, è stato componente della Commissione Affari sociali e del Comitato per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche. Eletto nel 2006 per un terzo mandato nella XV Legislatura, è stato vicepresidente della Commissione Politiche dell'Unione europea. Nel 2008 rieletto nella XVI Legislatura nelle liste del Popolo della Libertà nel collegio Sicilia 2. Nell'agosto 2011 va al Gruppo misto, aderendo a Forza del Sud e abbandonando il PdL. Chiude sbattendo la porta in faccia a Forza Italia per divergenze con Berlusconi. Nel 2013 il medico, appartenente alla famiglia dei principi d'Alcontres e Montesalso, torna alla docenza universitaria e, nel 2018, ha anche partecipato alla competizione per il rettorato dell’Università di Messina sfidando Salvatore Cuzzocrea anche lui finito nel vortice delle inchieste giudiziarie dopo l’inchiesta su appalti e rimborsi. A vincere nettamente fu Cuzzocrea che si impose con 783 voti, contro i 267 di Stagno d'Alcontres.
L'ORIGINE DELL'INCHIESTA
L’indagine ha preso il via da un esposto maturato dallo scontro interno che andava avanti al Policlinico da diversi mesi, tra il 2023 e il 2024 ed è sfociato, all’inizio del 2025, in un blitz interforze di Carabinieri e Fiamme Gialle al Policlinico e in alcuni studi privati della provincia di cui ha scritto per primo questo giornale (leggi sotto).
LA NOSTRA INCHIESTA GIORNALISTICA DEL FEBBRAIO SCORSO AVEVA GIA' SVELATO LE PRIME IPOTESI ACCUSATORIE.
I militari della Guardia di Finanza, su delega della Procura della Repubblica di Messina, i militari dell’Arma dei Carabinieri e i Finanzieri dei rispettivi Comandi Provinciali di Messina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Messina, nei confronti di un ex Primario del Policlinico Universitario di Messina, nonché di misure interdittive, dall’esercizio della professione sanitaria, nei confronti di due sue collaboratrici.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Messina - Dipartimento specializzato nelle attività investigative in materia di reati contro la Pubblica amministrazione - e delegata ai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Messina e ai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della medesima Procura peloritana, si sono articolate in una serie complessa di attività di intercettazioni, telefoniche, ambientali e telematiche, nonché nell’acquisizione di copiosa documentazione, disvelando numerose condotte corruttive e di truffa aggravata ai danni dello Stato, accertate fra il maggio 2024 ed il gennaio 2025 - allo stato - ritenute ascrivibili all’allora dirigente dell’Unità UOC di chirurgia plastica presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico G. MARTINO di Messina, Francesco Stagno D'Alcontres.
I numerosi reati contestati, concussione (art. 317 c.p.), corruzione (art. 318 c.p.), induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319-quater c.p.), truffa aggravata ai danni dello Stato (art. 640, comma 2, c.p.) vedono come indagati, in concorso tra di loro, i soggetti di cui sopra unitamente con i rappresentanti di svariate aziende farmaceutiche, gravitanti nel mondo della “Chirurgia Plastica”, aventi, a loro volta, rapporti di appalto per la fornitura di prodotti medicali con il Policlinico Universitario di Messina.
Tali contributi economici venivano ottenuti, nella maggior parte dei casi, mediante semplici richieste o, sporadicamente, mediante minacce esplicite, ai fornitori dell’Azienda Pubblica, prospettando, come corrispettivo, facilitazioni nel rinnovo dell’appalto per la fornitura dei prodotti medicali, da parte del Policlinico Universitario, ovvero la cessazione del rapporto di appalto stesso.
In diverse circostanze, inoltre, il primario avrebbe permesso, ad una ostetrica, di esercitare abusivamente la professione di infermiera di sala operatoria in una clinica privata, per la quale è richiesta specifica abilitazione.
In considerazione della serialità, della determinazione e dell’efficacia dei tentativi di inquinamento probatorio posti in essere dal primario e riscontrati dall’attività investigativa, il G.I.P. ha ritenuto di applicare nei suoi confronti la misura cautelare restrittiva degli arresti domiciliari, allo scopo di interrompere il suo legame con la rete relazionale creata da questi, impedendo ogni ulteriore compromissione delle prove.
Contestualmente alla misura cautelare personale e alle due interdittive, sono stati eseguiti due sequestri preventivi, l’uno, per oltre 48mila euro, nei confronti del primario, quale profitto dei reati di corruttela e truffa aggravata ai danni della P.A., per essersi assentato dal lavoro, alterando i sistemi di rilevamento delle presenze e del sequestro preventivo; l’altro, nei confronti della dirigente medico, per la somma di 9.700 euro, quale provento del reato di truffa aggravata ai danni della P.A., pari alle somme dalla stessa percepite come indennità di esclusività, non ottemperata, con l’Azienda Universitaria Ospedaliera.
Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati medesimi e la eventuale restituzione dei beni sequestrati.