11 Dicembre 2025 Giudiziaria

Messina, l’ex primario D’Alcontres respinge tutte le accuse

di EDG - Francesco Stagno D’Alcontres, interrogato dal GIP Salvatore Pugliese, ha respinto con decisione tutte le accuse e i suoi legali depositeranno nelle prossime ore la richiesta di riesame dell’ordinanza cautelare che dispone i domiciliari per l’ex primario del reparto chirurgia plastica del Policlinico Universitario “Gaetano Martino” di Messina arrestato lo scorso 5 dicembre con le accuse di concussione, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità e truffa.

I finanziamenti delle ditte ai congressi medici sono una “prassi comune”, non ho esercitato pressioni per avere quei fondi dalle case farmaceutiche. E poi da diversi anni, al Policlinico, ho scelto il regime di “extramoenia”, quindi quegli interventi esterni nelle cliniche private potevo regolarmente farli. S’è difeso così all’interrogatorio di garanzia, durato circa due ore, il chirurgo plastico Francesco Stagno d’Alcontres.

Agli interrogatori di garanzia ha partecipato anche la PM Giorgia Spiri, che insieme alla collega Anna Maria Arena coordina gli accertamenti dei finanzieri e dei carabinieri della polizia giudiziaria.

INTERROGATI ANCHE 'TANIA' FAZIO E CRISTINA ALI'.

Oltre a Francesco Stagno D’Alcontres il gip ha sentito anche la dirigente del reparto di Chirurgia plastica Antonina “Tania” Fazio (foto) e l’ostetrica Cristina Alì, che hanno subito la misura interdittiva della sospensione dalla professione per 12 mesi.

«La mia assistita - ha dichiarato ieri mattina l’avvocato Sebastiano Campanella -, lungi dal sottrarsi al contraddittorio instaurato innanzi al Giudice della cautela, in occasione dell’interrogatorio di garanzia ha deciso di offrire, con sicura determinazione, la propria versione dei fatti senza mai sottrarsi alle domande formulate. Nel respingere gli addebiti ipotizzati e posti a fondamento del provvedimento di rigore, la dottoressa Fazio ha proceduto ad una puntuale, circostanziata, e vieppiù suffragata da evidenze di carattere documentale, ricostruzione delle vicende oggi sub iudice, escludendo categoricamente di aver mai esercitato attività professionale “esterna”, men che meno retribuita, in violazione del rapporto di esclusiva con l’Azienda Universitaria. Nondimeno si è proceduto a chiarire il reale tenore e l’effettiva portata di alcune intercettazioni, prima facie ritenute sintomaticamente rilevanti in prospettiva accusatoria che, invero, e per come si potrà nel prosieguo ulteriormente dimostrare tanto con prova documentale quanto testimoniale, avevano ed hanno ben altra e diversa causale e matrice. Attendiamo, quindi, con fiduciosa attesa i futuri sviluppi procedimentali».

Anche l'ostetrica Alì ha respinto tutte le accuse, spiegando che sostanzialmente la sua opera in quegli interventi è stata molto limitata, si sarebbe limitata ad accogliere i pazienti, ed oltretutto è stata presente in sala operatoria poche volte.

Francesco Stagno D’Alcontres è assistito dagli avvocati Salvatore Silvestro e Nico D’Ascola, Antonina “Tania” Fazio dagli avvocati Sebastiano Campanella e Carlo Giorgianni e l’ostetrica Cristina Alì dall’avvocato Salvatore Silvestro. Gli interrogatori sono cominciati alle 11 di questa mattina e sono durati complessivamente quasi 4 ore.

L’INCHIESTA

I fari della Procura di Messina guidata da Antonio D’Amato sono puntati non solo sull'attività di Francesco Stagno D’Alcontres ma anche sull'intero sistema sanitario messinese, sul ruolo dei sanitari dentro e fuori gli ospedali e sul circuito delle forniture di farmaci e dispositivi che coinvolge medici, titolari di aziende del settore farmaceutico, infermieri e operatori sanitari.

L’indagine, nel filone principale, riguarda i rappresentanti di svariate aziende farmaceutiche, gravitanti nel mondo sanitario della chirurgia plastica, che hanno avuto, a loro volta, rapporti di appalto per la fornitura di prodotti medicali con il Policlinico. Stagno d’Alcontres avrebbe promesso svariate forniture nel suo reparto del Policlinico in cambio dei fondi per il congresso nazionale della Sicpre, che ha organizzato a Giardini Naxos nell’ottobre del 2024.

Nei confronti dell’ex primario è stato ipotizzato anche il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, «in quanto con artifizi e raggiri avrebbe attestato la sua presenza in servizio mediante l’alterazione di sistemi di rilevamento della presenza all’interno del Reparto, allo scopo di recarsi fuori dal nosocomio per svolgere anche attività professionale privata».

Le ordinanze cautelari sono state eseguite dai carabinieri e dai finanzieri e l’inchiesta è stata coordinata dalla procuratrice aggiunta Rosa Raffa con le sostitute Giorgia Spiri e Anna Maria Arena.