16 Dicembre 2025 Giudiziaria

L’INFORTUNIO DEL MARITTIMO GEMELLI: INDAGATI STAGNO D’ALCONTRES E VINCENZO FRANZA PER TENTATO DEPISTAGGIO

di Enrico Di Giacomo - C’è un altro filone d’inchiesta per la vicenda del chirurgo plastico Francesco Stagno d’Alcontres, finito agli arresti domiciliari il 5 dicembre per concussione, corruzione, induzione indebita e truffa aggravata. Dal fascicolo principale, che ha al centro le sponsorizzazioni congressuali e gli interventi esterni al Policlinico effettuati dal chirurgo ed ex parlamentare, e che vede allo stato 31 indagati, il pool di magistrati coordinato dalla procuratrice aggiunta Rosa Raffa ha “separato” nei mesi scorsi due posizioni, con contestuale iscrizione nel registro degli indagati per un reato diverso: tentativo di depistaggio in concorso delle indagini della Procura di Barcellona su un incidente sul lavoro accaduto a Salina ad un marittimo della Caronte & Tourist, reato previsto dall’art. 375 c.p.; e gli indagati, allo stato, di questo nuovo fascicolo, sono due, ovvero lo stesso Stagno d’Alcontres e l’imprenditore Vincenzo Franza, ad della compagnia di navigazione Caronte & Tourist.

È il caso dell’infortunio sul lavoro del marittimo della Caronte & Tourist avvenuto nel maggio del 2024 a Salina sulla nave Nerea, che vide una serie di conversazioni telefoniche intercettate tra Franza e Stagno d’Alcontres.

L'INFORTUNIO DEL MARITTIMO GEMELLI E L'AMICO FRANZA.

Il gip, nella misura cautelare, cita una vicenda che riguarda l'infortunio sul lavoro del marittimo Antonino Gemelli, dipendente della Caronte & Tourist, ricoverato nel reparto di D'Alcontres il 19 maggio 2024.

Immediatamente dopo l'incidente, l'A.D. della società, l'ing. Vincenzo Franza, "amico di Stagno", contatta telefonicamente il professore, non solo per la documentazione medica, "ma per esercitare pressioni e concordare una prognosi inferiore ai 40 giorni (preferibilmente 30), palesando un interesse aziendale sulla classificazione dell'infortunio".

Il giudice delle indagini preliminari, nel citare l'episodio, racconta che Stagno D'Alcontres "mostrò una notevole solerzia nell'assecondare la richiesta dell'amico, sollecitando la collaboratrice, la dottoressa Fazio, per monitorare 'i tempi di guarigione' e inviare la documentazione"

Nonostante le lesioni fossero profonde e più gravi del previsto, richiedendo un decorso più lungo, Franza ribadì la necessità di non superare la soglia dei 30 giorni.

"La sollecitudine verso la compagnia - scrive il gip - contrastò nettamente con l'atteggiamento di Stagno nei confronti delle autorità inquirenti: il 25 maggio 2024, il professore si rifiuta di consegnare la cartella clinica agli ufficiali della Guardi costiera, adducendo che fosse incompleta e ancora 'aperta', fornendo solo la prognosi iniziale di 30 giorni dell'ospedale di Lipari.

In realtà risultò che Gemelli subì ben tre interventi chirurgici e la diagnosi di una frattura della rotula sinistra in aggiunta alle ferite lacerto-contuse, e fu dimesso dopo un ricovero di 50 giorni. "La lettera di dimissioni, co-firmata da Stagno - scrive il gip - risultò anomala in quanto ometteva di indicare la prognosi in giorni e la frattura della rotula, un'omissione che un medico legale nominato dalla procura riscontrò come elemento di una lesione personale grave, con un periodo di malattia superiore a 40 giorni".

"I rapporti tra Stagno e Franza erano anche di natura economica, legati all'organizzazione di un congresso scientifico nelle strutture ricettive del gruppo Franza". Si scoprì successivamente che il rapporto di lavoro di Gemelli con la compagnia era stato cessato il giorno stesso dell'infortunio per 'licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo", senza alcune menzione dell'incidente o della malattia.

A supporto della ricostruzione dei fatti numerose intercettazioni, anche tra Stagno e Franza, che dimostrerebbero, secondo il gip "la particolare propensione all'inquinamento probatorio e alla recidiva da parte di Stagno, posto che nonostante la polizia giudiziaria si presentasse con provvedimento del pubblico ministero, e a fronte dei rilievi della Pg che insistevano per la consegna immediata della cartella clinica relativa all'infortunio, Stagno rifiutava di consegnarla in quanto, seppur formata, "sarebbe stata incompleta"".

"Evidente - conclude il giudice - il senso di impunità e prepotenza anche a fronte di provvedimenti e atti di indagine e nonostante l'intervento della Pg e dell'ufficio di procura di Barcellona Pg".