27 Dicembre 2025 Giudiziaria

FRANCESCO STAGNO D’ALCONTRES, I GIUDICI DEL RIESAME CONFERMANO I DOMICILIARI

Di Enrico Di Giacomo - Il Tribunale del Riesame, presieduto dal giudice Maria Vermiglio, ha confermato gli arresti domiciliari per l’ex primario della chirurgia plastica del Policlinico Universitario "Gaetano Martino» di Messina Francesco Stagno D’Alcontres.

Lo scorso 22 dicembre, a ridosso quindi della vigilia di Natale, la sostituta procuratrice Giorgia Spiri aveva ribadito la necessità di mantenere la misura cautelare decisa dal giudice per le indagini preliminari Salvatore Pugliese alla luce delle indagini che sono ancora in corso su presunte tangenti al Policlinico.

Il chirurgo plastico Francesco Stagno D’Alcontres lo scorso 5 dicembre è finito agli arresti domiciliari con le accuse di concussione, corruzione, induzione indebita e truffa aggravata. I suoi legali, gli avvocati Salvatore Silvestro e Nico D’Ascola, avevano depositato l’istanza per chiedere la revoca della misura cautelare decisa dal Gip dopo l’inchiesta coordinata dalla procuratrice aggiunta Rosa Raffa con la sostituta Giorgia Spiri.

L'INDAGINE E LE DURE PAROLE DEL GIP: "La misura degli arresti domiciliari è l'unica idonea...".

Per gli investigatori c'era un modus operandi consolidato, 'che sfruttava la posizione professionale, scientifica e dirigenziale apicale del prof. Francesco Stagno D'Alcontres', con il concorso della caposala e addetta anche materialmente agli ordini Francesca Melita e Paolo Zona e della ampia rete di collaboratori del professore, "disvelando un sistema realizzato al fine di piegare la funzione pubblica, la professione sanitaria, il ruolo di professore universitario e di dirigente apicale di Stagno D'Alcontres ad interessi del tutto di lucro personale".

Non ha usato mezzi termini il gip Salvatore Pugliese per definire il 'sistema D'Alcontres' che sarebbe stato utilizzato per decidere sui futuri acquisti di prodotti medicali e per far pesare la sua posizione nella comunità scientifica e nell'ambiente professionale sanitario, in cambio di sponsorizzazioni per il congresso SICPRE di cui è presidente, "ottenendo contributi non voluti dalle società che avevano le commesse con l'azienda pubblica, ovvero ottenendo contributi volontari ma originariamente previsti per somme nettamente inferiori rispetto a quelli poi accertati dai privati sponsor".

I delitti contro la Pubblica amministrazione "sarebbero stati commessi con l'obiettivo di ottenere denaro, in forma privata, dai fornitori e distributori di prodotti medicali inerenti l'attività dell'U.O.C. di chirurgia plastica con la distinta attività di sponsorizzazione nei convegni organizzati, in cui peraltro era previsto un importante contributo per la partecipazione dei giovani medici e universitari".

UNA "IRRIDUCIBILE VOLONTA' CRIMINOSA".

Le indagini, per il gip Pugliese, confermano una "irriducibile volontà criminosa e la sussistenza del reale pericolo di reiterazione di analoghi delitti contro la pubblica amministrazione e la pubblica fede". Ma anche "spregiudicatezza e consolidata capacità organizzativa e manipolatoria".

Per il giudice "la personalità prevaricatrice di Stagno e la creazione di una efficiente rete criminale, un vero e proprio sistema, in quanto i coindagati partecipano in modo del tutto volontario, consapevole e fornendo sempre una piena e incondizionata messa a disposizione alle direttive del 'Professore', in modo costante e organizzato, basato sull'induzione a una serie indeterminata di condotte delittuose, dei collaboratori e privati, sono la fonte principale del pericolo di reiterazione".

"Il suo abuso sistematico dei ruoli apicali nell'azienda ospedaliera e nella società scientifica, nell'ambiente professionale, denota una totale strumentalizzazione delle diverse funzioni pubbliche, professionali e scientifiche esercitate", scrive il gip.

"L'eventuale o imminente collocamento a riposo per raggiunti limiti d'età dell'indagato non può ritenersi circostanza idonea a determinare l'affievolimento o l'ablazione delle attuali e concrete esigenze cautelari previste".

Il giudice Pugliese, per motivare l'accoglimento della richiesta di misura cautelare ai domiciliari, parla di "mancanza di resipiscenza", di "prosecuzione delle attività illecite" nonostante il sospetto di indagini, di "propensione al delitto" che non può essere neutralizzata da un evento burocratico come il pensionamento.

Ma ci sarebbe stata anche, scrive sempre il gip, "una manipolazione probatoria nell'indottrinamento di possibili testimoni, nel coordinamento di versioni di comodo", nell'"alterazione di documentazione contabile e sanitaria presso gli studi privati". Comportamenti che si sommerebbero al 'timore reverenziale, alla pregressa autorità', etc. Ma Stagno D'Alcontres, pensando di essere monitorato, avrebbe manifestato, in più occasioni, anche la volontà di 'inquinare le prove', con "sistematiche contromisure tecniche" come lo spegnimento e occultamento dei telefoni, l'uso di Sim riservata (intestata alla segretaria), bonifiche ambientali, 'recite' inscenate. Per tutti questi motivi, secondo il gip, la misura degli arresti domiciliari è l'unica idonea.