31 Dicembre 2025 Politica e Sindacato

Giardini Naxos, la Corte d’appello conferma la decadenza del sindaco Stracuzzi

Giorgio Stracuzzi è incompatibile e ineleggibile alla carica di sindaco di Giardini Naxos e dunque deve decadere. Lo ha stabilito la Corte d’appello di Messina, che ha depositato oggi la sentenza del ricorso presentato l’8 gennaio 2024 dal primo cittadino per chiedere l’annullamento dell’ordinanza di primo grado emessa dal Tribunale di Messina il 7 dicembre 2023, con la quale era già stata dichiarata la sua decadenza dopo il ricorso depositato l’1 marzo 2022 dagli ex consiglieri di minoranza Agatino Bosco e Francesco Palumbo, nella qualità di cittadini-elettori. La Prima Sezione Civile della Corte d’appello, dopo la camera di consiglio del 18 dicembre formata dai magistrati Massimo Gullino (presidente relatore), Augusto Sabatini e Marisa Salvo (consiglieri), ha rigettato l’appello proposto da Stracuzzi, difeso dagli avvocati Arturo Merlo e Marcello Scurria, e lo ha condannato a pagare a Bosco e Palumbo, assistiti dall’avvocato Lucio Fresta, le spese giudiziarie per 9.991 euro, oltre spese generali, Iva e Cpa. Dichiarato inammissibile perchè tardivo, invece, l’intervento in giudizio di Giuseppe Rodi, in proprio e quale rappresentante dell’associazione “Libera Voce Naxiota”, condannato a pagare al sindaco 4.996 euro di spese di lite. La vicenda è legata a due incarichi affidati dal Comune di Giardini Naxos al fratello del sindaco, di professione architetto, prima della sua elezione che risale ad ottobre 2020, che hanno fatto però finire Giorgio Stracuzzi in una situazione di incompatibilità, riconosciuta in primo grado ai sensi dell’art. 61 del D. Lgs. 267/2000 (Testo unico degli Enti locali). In appello la Corte ha ribadito che «gli incarichi professionali affidati ad un prossimo congiunto assumono rilievo sia ai fini della norma statale che di quella regionale» e che «sebbene il giudice di primo grado abbia ritenuto che la fattispecie ricadesse nella previsione di incompatibilità sancita dalla norma statale, non vi è dubbio che la stessa ipotesi sia riconducibile anche alla previsione di ineleggibilità sancita dalla norma regionale e che anche tale situazione dovesse comportare la decadenza dall’incarico».