16 Dicembre 2021 Giudiziaria

OPERAZIONE “HERA”, IL VIDEO E I NOMI DELLE SOCIETA’ SEQUESTRATE A BUSACCA

L’imprenditore messinese che ha costruito un impero con le cooperative di assistenza ad anziani e disabili è accusato di aver investito soldi illeciti, provenienti dal clan mafioso dei Barcellonesi.

Le indagini della polizia hanno portato a un maxi sequestro di beni per Giuseppe Busacca: il provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Messina su richiesta del procuratore e del questore riguarda 16 società e poi centri di riabilitazione, un albergo, una discoteca, una sala trattenimenti, alcune ville. L’inchiesta della Divisione anticrimine della questura e del Servizio centrale anticrimine, coordinata dalla procura diretta da Maurizio de Lucia, è partita dall’arresto nel 2017 dell’ex consigliere comunale di Milazzo, Santino Napoli, un infermiere ritenuto il volto pulito del clan, di recente condannato in appello a sei anni, per concorso esterno in associazione mafiosa.

Le relazioni d’affari fra Napoli e Busacca hanno fatto scattare il sequestro. Gli investigatori hanno svelato i tanti finanziamenti pubblici acquisiti dalle cooperative di Busacca, quasi 100 milioni di euro fra il 2000 e il 2014. Soldi che sarebbero stati investiti anche all’estero, e adesso vengono bloccati.

“E’ stata applicata la procedura di congelamento dei beni prevista dal regolamento dell’Unione europea 1805 del 2018”, spiega il prefetto Francesco Messina, il direttore centrale anticrimine della polizia di Stato. “Una procedura che consente il riconoscimento reciproco dei provvedimenti di sequestro e di confisca. Misura efficacissima per contrastare l’ormai diffusissima prassi della delocalizzazione delle mafie”. La caccia ai patrimoni dei padrini è l'obiettivo del Servizio centrale anticrimine, articolazione della Dac, diretta da Giuseppe Linares, l'ex capo della squadra mobile di Trapani che a lungo ha indagato sui misteri del superlatitante Matteo Messina Denaro.