10 Gennaio 2022 Senza categoria

GIRO ILLEGALE DI SOSTANZE ANABOLIZZANTI, ECCO LA SENTENZA D’APPELLO DEL PROCESSO ‘BRATISLAVA’

DI EDG - In parziale riforma della sentenza emessa il 28 febbraio del 2020, la Corte d'appello di Messina oggi ha assolto Patrizia Mirabile e Simone Pellegrino, entrambi per non aver commesso il fatto, nel processo nato dall'operazione 'Bratislava' su un vasto giro illegale di sostanze anabolizzanti..

I giudici inoltre hanno concesso a Viola Wender  e Giovanni Radessich le attenuanti generiche e rideterminato la pena inflitta ad un anno e sei mesi (due anni in primo grado) e 500 euro di multa per ciascuno. Infine la pena inflitta ad Antonio Settimo è stata rideterminata e ridotta ad un anno e sei mesi (due anni e due mesi) e 300 euro di multa. Confermata nel resto la sentenza di primo grado. La Corte d'appello ha infine condannato Mario Amato, Domenico Battaglia, Girolamo Grasso, Rosario Mesiti e Giuseppe Pellegrino al pagamento delle spese del giudizio.

LA SENTENZA DI PRIMO GRADO

A febbraio del 2020, la seconda Sezione Penale del Tribunale di Messina (Mario Samperi, presidente, Valeria Curatolo e Alessandra Di Fresco) aveva deciso 10 condanne al processo scaturito dall'operazione "Bratislava", con cui nel 2016 la Mobile di Messina smantelló un vasto giro illegale di sostanze anabolizzanti tra la città e la provincia.

Eccole nel dettaglio: Mario Amato, 2 anni e 8 mesi; due anni e 8 mesi di reclusione anche per Domenico Battaglia; due anni e 10 mesi per Girolamo Grasso; due anni e 8 mesi per Rosario Mesiti; due anni e un mese per Patrizia Mirabile, due anni e 10 mesi per Giuseppe Pellegrino; due anni e due mesi per Simone Pellegrino; due anni di reclusione per Giovanni Radessich; due anni e due mesi per Antonino Settimo; ed infine decisa la condanna alla pena di due anni di reclusione per Viola Wender.

Decisa la sospensione condizionale della pena detentiva e della non menzione della condanna inflitta agli imputi Giovanni Radessich e Viola Wender.

Erano stati invece assolti Aurelio Spoto, Francesco Torre, Giuseppe Calapai, Dario Messina, Antonio Cardile, Emanuele Battaglia e Pietro Anastasi. 

Più nel dettaglio sono stati assolti dal reato ascritto al capo 1, perchè il fatto non sussiste, Girolamo Grasso, Mario Amato, Domenico Battaglia, Viola Wender, Rosario Mesiti, Giuseppe Pellegrino e Simone Pellegrino.

Assolti dai reati ad essi ascritti ai capi 2, 4, 5, 7, 9, 10, 11, 13, 15, 17, 21 e 25, perchè il fatto non costituisce reato, Girolamo Grasso, Patrizia Mirabile, Aurelio Spoto, Francesco Torre, Giuseppe Calapai, Mario Amato, Dario Messina, Viola Wender, Rosario Mesiti, Antonino Settimo, Antonio Cardile, Domenico Battaglia, Emanuele Battaglia, Giovanni Radessich, Giuseppe Pellegrino, Simone Pellegrino e Pietro Anastasi.

Assolti infine dal reato ad essi ascritto al capo 12, per non avere commesso, il fatto Antonino Settimo e Antonio Cardile.

Decisa la confisca e la distruzione di quanto sequestrato.

Hanno difeso gli avvocati Cacia, Silvestro, Calderone, La Face, Billè, Materia, Picciolo, La Face, Parisi, Ciliberti, Lanza, Giordano, Panarello, Faramo e Visalli.

Il pm Giuseppe Costa nel dicembre del 2019 aveva pronunciato una lunga e dettagliata requisitoria per i 17 imputati, tra personal trainer, atleti di body building e procacciatori. Tutti ritenuti responsabili a vario titolo di aver prescritto, commercializzato e ricettato farmaci e sostanze farmacologicamente o biologicamente attive, attraverso canali diversi dalle farmacie aperte al pubblico, in assenza di controlli e prescrizioni mediche.

L'accusa aveva chiesto diciassette condanne da 3 anni e mezzo a 7 anni e mezzo di reclusione, complessivamente circa 76 anni di carcere.

Nel corso delle indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Messina e coordinate dal sostituto procuratore Diego Capece Minutolo, emerse che in alcune palestre di Messina e Villafranca Tirrena, agli atleti venivano prescritti piani di allenamento e diete che venivano poi integrati con sostanze dopanti. Nella circostanza furono sequestrate due palestre nelle quali le sostanze dopanti venivano abitualmente prescritte e commercializzate.

Nel 2016 finirono ai domiciliari Girolamo Grasso, messinese, titolare della palestra Girolamo’s Gym di Messina; Domenico Battaglia, di Rometta, titolare della palestra Body elegance center di VillafrancRoa Tirrena; Mario Amato, di Rometta, personal trainer; Rosario Mesiti, personal trainer messinese; Michele De Fanis, di Palermo e Simone Pellegrino, residente a Pontecagnano Faiano.

Altri quattro indagati furono sottoposti alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Si trattó dei messinesi Antonino Settimo, Wender Viola, Patrizia Mirabile, e Giovanni Radessich, quest’ultimo di Villafranca Tirrena. Sono coinvolti oggi nel processo anche Pietro Anastasi, Emanuele Battaglia, Giuseppe Calapai, Antonino Cardile, Dario Messina, Giuseppe Pellegrino, Aurelio Spoto e Francesco Torre.