12 Gennaio 2022 Politica e Sindacato

Messina: Quasi seimila positivi al Covid, ma i provvedimenti seri ed adeguati per il contenimento del contagio tardano ad arrivare

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Gruppo di iniziativa civica “RispettoMessina”.

Facendo un raffronto fra i dati della prima decade di Gennaio 2021 con quelli di quest’anno si ha concretamente l’idea di quanto stia avvenendo nel territorio provinciale e nella città di Messina.

Difatti se nei primi undici giorni del gennaio dello scorso anno erano stati registrati 2641 di nuovi casi di positivi al virus, nei primi undici giorni di gennaio di quest’anno si sono registrati 14.152 casi; ed analizzando i dati si evince una pericolosa crescita esponenziale. Ed in particolare a Messina ci sono attualmente quasi seimila persone che hanno contratto il virus. Di fronte a tale scenario, per evitare conseguenze ancora più pesanti bisognerebbe mettere in campo tutte le iniziative e i provvedimenti possibili per contenere la diffusione del contagio, che con le nuove varianti del virus viene veicolato in maniera più veloce e più facile.

Misure che abbiamo richiesto inutilmente da mesi, quando invece veniva data la priorità, a causa di una cieca sottovalutazione e minimizzazione della realtà, a comportamenti assurdi, improvvidi ed irresponsabili.
Misure che ancora tardano ad essere adottate, a prescindere dalla querelle sulle scuole, che comunque sono un ambiente in cui è possibile attuare un maggior controllo.

E spetta al Sindaco, adottare tali provvedimenti, in quanto secondo la legge n.833 del 1978 il sindaco di un Comune è il responsabile della tutela della salute, in senso lato, della popolazione del suo territorio. Ed allora sarebbe opportuno e dettato dagli eventi l’emanazione di una ordinanza che, in linea con i decreti legge adottati a livello nazionale e regionale, disponga l’osservanza dell’obbligo della mascherina di protezione in tutti gli spazi pubblici anche all’aperto; l’utilizzo del dispositivo di protezione FFP2 in tutti luoghi pubblici al chiuso, il divieto assoluto di qualsiasi tipo di assembramento se non autorizzato, considerando che in periodo di emergenza sanitaria bastano poche persone che stanno vicine senza il rispetto delle norme antiCovid a costituire un assembramento; la chiusura anticipata di locali, ritrovi ed esercizi di ristorazione allo stesso orario valido per tutti; l’attivazione di un gruppo interforze per un controllo capillare di tutto territorio cittadino.

Queste probabilmente potrebbero essere considerate misure eccezionali restrittive che porteranno a qualche limitazione, ma bisogna comprendere che non sarebbe stato necessario richiederle se non si fosse consentito il “liberi tutti” registrato negli ultimi mesi, quando invece, come ci viene detto dai numeri, che non dimentichiamolo corrispondono ad esseri umani, sarebbe stato più oculato e responsabile un altro tipo di comportamenti.