20 Gennaio 2022 Giudiziaria

La gestione di Innova Bic srl, danno erariale da 100mila euro. Sono sei gli indagati, i nomi

La Procura regionale della Corte dei Conti avanza l’ipotesi che vi sia stato un danno erariale da 100mila euro ai danni dell’Università di Messina, del Comune e della Città Metropolitana, per la gestione della società partecipata a capitale interamente pubblico, Innova Bic Srl.

E' stato notificato l’atto di citazione in giudizio nei confronti dell’ex sindaco di Messina, Renato Accorinti, dell’ex rettore dell’Università Pietro Navarra, degli ex assessori Orazio Miloro (Comune), di Michele Bisignano (Città Metropolitana); dell’ex pro-rettore Antonino Germanà e del liquidatore della società a capitale pubblico Innova Bic Srl, Dario Latella.

L’inchiesta della Procura regionale della Corte dei Conti prende le mosse da un esposto trasmesso dall’Università degli studi di Messina, con il quale venivano denunciate condotte di cattiva amministrazione della Innova Bic Srl. Gli accertamenti venivano delegati alla Guardia di Finanza di Messina.

La società Innova Bic, diventato secondo le risultanze investigative un autentico “carrozzone“, avrebbe solo prodotto perdite per via di una presunta cattiva gestione, derivante da partecipazioni a progetti mai commissionati dagli Enti proprietari. Una gestione che avrebbe portato in prima istanza alla messa in liquidazione della società, affidata alle “cure” del prof. Latella e in seguito chiusa dal rettore, Salvatore Cuzzocrea.

LE MOTIVAZIONI

Secondo la Corte dei conti, “Sulla base della documentazione in atti può sostenersi che lo stato di crisi della società sia riconducibile a scelte di gestione operate dalla società stessa la quale, nonostante fosse destinata realizzare la parte prevalente della propria attività in favore degli enti soci, ha ritenuto di dover partecipare a progetti di iniziative senza affidamento da parte dei soci pubblici. In tal modo sono state utilizzate risorse pubbliche senza un corrispondente beneficio per l’interesse pubblico”. E ancora, “l’acquisizione della società in perdita è avvenuta in assenza di un reale obiettivo e pertanto le sborso si è rivelato privo di una giustificazione funzionale e soprattutto del suo impiego la collettività non ho mai potuto giovare”.

Per Navarra e Accorinti l’ipotesi è di “aver sempre approvato senza riserve e condizioni l’operato dell’amministratore unico, manlevandolo e rinunziando quindi alle relative azioni di responsabilità contro lo stesso”, per Latella di “avere male amministrato risorse pubbliche prive di funzionalizzazione pubblica“, per Bisignano, Miloro e Germanà di “aver condiviso pienamente le scelte dei gestori senza opporre i dovuti e necessari interventi di direzione, nonostante l’utilizzo di risorse in assenza di funzionalizzazione pubblica e nonostante le criticità registrate annualmente”.