L’inchiesta “Red drug”, chieste otto condanne
Si avvia verso la conclusione in primo grado il processo nato dall’indagine delle Guardia di Finanza denominata “Red drug”, che ha smantellato un’associazione dedita al narcotraffico attiva nel primo periodo del lockdown. Avevano escogitato un sistema “innovativo” per trasportare la droga: la caricavano e la smistavano sulle ambulanze, gli unici mezzi che potevano circolare indisturbati durante la prima ondata dell’emergenza pandemica. Si sta quasi completando il ciclo delle arringhe difensive, ieri mattina è stata un’altra lunga udienza davanti ai giudici della prima sezione penale. La data per completare gli interventi degli avvocati ed emettere la sentenza è stata già fissata, sarà l’11 febbraio prossimo.
I tre magistrati che hanno gestito l’inchiesta delle fiamme gialle, il sostituto della Dda Liliana Todaro e le colleghe della Procura Federica Rende e Francesca Bonanzinga, a suo tempo avevano chiesto per tutti gli indagati il giudizio immediato.
L’accusa, in questo caso lo ha fatto in aula il pm Francesca Bonanzinga, ha chiesto per tutti e otto pesanti condanne a conclusione della requisitoria: 18 anni di reclusione per Scimone; 18 anni per Sessa; 8 anni e 8 mesi per Lombardo; 6 anni e 8 mesi per Azzara; 13 anni e 5 mesi per Fiumara; 8 anni per Minissale; 10 anni e 6 mesi per Florelli; 14 anni e 6 mesi per Spinelli.