Verbali ‘loggia Ungheria’, chiuse le indagini su Amara. L’ex legale esterno di Eni accusato di aver violato il segreto istruttorio
La procura di Milano ha notificato un atto di chiusura indagine sulla divulgazione dei verbali della “loggia Ungheria”. Nell’indagine è indagato Piero Amara per rivelazione di segreti inerenti al procedimento penale. La vicenda riguarda i verbali degli interrogatori che Amara, ex legale esterno di Eni, ha tenuto in procura e nei quali ha svelato l’esistenza di una presunta loggia segreta a cui avrebbero aderito magistrati, politici, imprenditori e manager. Appunto, la presunta “loggia Ungheria”. Vicenda alla base delle spaccature in procura tra il capo della procura Francesco Greco e il pm Paolo Storari che accusava Greco di inerzia nell’indagine.
Secondo l’ipotesi dei pm Stefano Civardi e Monia Di Marco, coordinati dall’aggiunto Maurizio Romanelli, quei verbali circolavano già prima che Storari li consegnasse all’ex membro del Csm Pier Camillo Davigo, nel febbraio 2020 (in quel caso non firmati e in formato Word) e già poco dopo il primo interrogatorio del dicembre 2019 di Amara. Spuntarono poi durante un interrogatorio dell’ex manager Eni Vincenzo Armanna, il 17 febbraio 2020, che li sventolò davanti ai magistrati che lo interrogavano, l’aggiunto Laura Pedio e lo stesso pm Storari. I verbali finirono poi, in busta anonima, a diversi giornalisti e furono pubblicati da un paio di quotidiani.
Su chi abbia consegnato i verbali ad Armanna, le versioni divergono. Armanna sostiene di averli ricevuti da un intermediario di Amara, cosa smentita invece da Amara. I magistrati escludono che siano comunque usciti da ambienti o funzionari in servizio a Palazzo di giustizia.
Parallelamente alla vicenda della diffusione dei verbali che dovevano rimanere segreti, c’è la consegna degli stessi documenti da parte di Storari a Davigo. Vicenda che ha portato a un’indagine su entrambi: Storari è stato assolto in abbreviato, Davigo dovrà affrontare il processo con rito ordinario.