Cassazione: Gotha 7, definitive le condanne per 13 affiliati alla ‘famiglia dei barcellonesi’
di EDG - La seconda sezione della Suprema Corte di Cassazione ha messo il sigillo definitivo di condanna relativamente al processo nato dall’operazione Gotha 7, celebrato con il rito abbreviato nei confronti di numerosi appartenenti alla mafia “dei barcellonesi”, dichiarando inammissibili i ricorsi proposti avverso le condanna emesse nel luglio 2020 dalla Corte di Appello di Messina.
Condanne definitive emesse nei confronti di Antonuccio Antonino, Benvegna Santino, Chiofalo Sebastiano, Foti Francesco, Foti Mariano, Garofalo Fabrizio, Giardina Massimo, Impalà Giuseppe Antonio, Milone Agostino, Milone Carmela, Molino Domenico Giuseppe, Santangelo Salvatore e Scordino Carmelo Tindaro che sono stati anche condannati al pagamento delle spese processuali ed a quelle disposte in favore delle numerose parti civili.
Si tratta del processo che ha riguardato l’operazione eseguita a gennaio 2018 dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina e dalla locale sezione Ros nei confronti di numerosi appartenenti alla mafia barcellonese, poi deciso in rito abbreviato ad aprile 2019 dal Gup del Tribunale di Messina, Salvatore Mastroeni.
La sentenza del 2019.
Ventinove condanne e un'assoluzione. Un totale di circa 180 anni di carcere come stabilisce la sentenza dell’aprile 2019 a Messina, in merito al processo abbreviato dell'operazione "Gotha 7".
L'inchiesta della Dda ha fatto luce sull'organigramma e sull'attività della famiglia mafiosa barcellonese che stava cercando di ricompattarsi attorno a vecchie e nuove figure imponendo estorsioni a commercianti e imprenditori. La sentenza è del gup Salvatore Mastroeni che aveva disposto condanne che andavano da un anno e mezzo a 12 anni (con la continuazione del reato per alcuni a cui vanno sommate le condanne già disposte nei precedenti processi del filone Gotha).
La condanna più elevata era stata disposta per Antonino D'Amico e Agostino Milone, mentre 11 anni per Giuseppe Domenico Molino. Condanna a 9 anni e 6 mesi per Mariano Foti mentre 9 anni per Sebastiano Chiofalo, Fabrizio Garofalo, Giuseppe Antonio Impalà. Condannato a 4 anni in continuazione con un'altra sentenza Tindaro Calabrese. Assolto Alessandro Maggio.
Ecco nel dettaglio tutte le condanne:
Antonino Antonuccio (6 ANNI E 6MILA EURO DI MULTA - Escluse le aggravanti delle estorsioni salva quella della partecipazione associativa), Antonino Bellinvia (3 ANNI E 2MILA EURO DI MULTA), Santino Benvenga (7 ANNI DI RECLUSIONE), Tindaro Calabrese (4 ANNI DI RECLUSIONE), Gianni Calderone (7 ANNI DI RECLUSIONE), Domenico Chiofalo (1 ANNO E 6 MESI DI RECLUSIONE IN CONTINUAZIONE CON LA SENTENZA GOTHA 4), Salvatore Chiofalo (8 ANNI DI RECLUSIONE), Sebastiano Chiofalo (9 ANNI DI RECLUSIONE E 6MILA EURO DI MULTA), Alessandro Crisafulli (8 ANNI DI RECLUSIONE E 10MILA EURO DI MULTA), Antonino D’Amico (12 ANNI DI RECLUSIONE E 2MILA EURO DI MULTA), Antonino De Luca Cardillo (3 ANNI DI RECLUSIONE E 4MILA EURO DI MULTA - Concesse le attenuanti generiche), Francesco Foti (7 ANNI E 6 MESI DI RECLUSIONE E 5MILA EURO DI MULTA), Mariano Foti (9 ANNI E 6 MESI DI RECLUSIONE E 6MILA EURO DI MULTA - Escluse le aggravanti per le estorsioni, salva la partecipazione associativa), Fabrizio (detto 'Fabio') Garofalo (9 ANNI DI RECLUSIONE), Massimo Giardina (7 ANNI DI RECLUSIONE E 5MILA EURO DI MULTA), Ottavio Imbesi (5 ANNI DI RECLUSIONE), Giuseppe Antonio Impalà (9 ANNI DI RECLUSIONE E 5 MILA EURO DI MULTA), Alessandro Maggio (ASSOLUZIONE), Francesco Carmelo Messina (8 ANNI DI RECLUSIONE E 6MILA EURO DI MULTA, RIDETERMINANDO LA PENA COMPLESSIVA IN 12 ANNI E 6MILA EURO DI MULTA), Agostino Milone (12 ANNI DI RECLUSIONE E 8MILA EURO DI MULTA), Carmela Milone (2 ANNI DI RECLUSIONE - Concesse le circostanze attenuanti generiche), Domenico Giuseppe Molino (11 ANNI DI RECLUSIONE E 5MILA EURO DI MULTA), Massimiliano Munafò (4 ANNI DI RECLUSIONE), Antonino Polito (2 ANNI DI RECLUSIONE - Concesse le circostanze attenuanti), Salvatore Santangelo (4 ANNI), Carmelo Tindaro Scordino (8 ANNI DI RECLUSIONE ED 3000 EURO DI MULTA - Esclusa l'aggravante dell'associazione Scordino), Santo Tindaro Scordino (3 ANNI DI RECLUSIONE E 4MILA EURO DI MULTA - Concesse le circostanze attenuanti generiche), Sergio Spada (8 ANNI DI RECLUSIONE ED EURO 3MILA DI MULTA - Esclusa l'aggravante dell'associazione mafiosa facente capo a Scordino), Antonio Giuseppe Treccarichi (4 ANNI DI RECLUSIONE E 5MILA EURO DI MULTA), Carmelo Salvatore Trifirò (4 ANNI DI RECLUSIONE). Assoluzioni parziali (per il reato loro ascritto al capo G, 'perchè il fatto non costituisce reato') per Ottavio Imbesi e Massimiliano Munafò. Nei confronti di Carmelo Tindaro Scordino e Sergio Spada il giudice ha disposto la trasmissione degli atti al pubblico ministero "per fatto diverso da quello contestato, con riferimento al capo d'imputazione n. 40".
"Gli imputati dichiarati colpevoli sono condannati al risarcimento delle parti civili costituite - si legge nel dispositivo della sentenza siglato dal giudice Mastroeni - da determinarsi in separata sede, rigettando le richieste di provvisionali e alle spese delle parti civili che liquida in complessive 3.500 euro per ciascuna parte. Dichiara gli imputati condannati a pena non inferiore a 5 anni interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e i condannati a pena non inferiore a 3 anni interdetti per 5 anni dai pubblici uffici".
Il giudice Salvatore Mastroeni aveva anche disposto la confisca delle imprese e dei beni in sequestro di Carmela Milone e di Domenico Molino, e confisca delle restanti cose in sequestro.
Ci sono volute ben quattro udienze davanti al gup Mastroeni per arrivare alla sentenza, e per dare modo di replicare dopo le richieste dell'accusa ai tanti avvocati che compongono il collegio di difesa.
I pubblici ministeri Vito Di Giorgio e Fabrizio Monaco avevano chiesto trenta condanne.
Il processo ha visto impegnati gli avvocati Salvatore Silvestro, Tommaso Autru, Tommaso Calderone, Giuseppe Lo Presti, Tindaro Celi, Sebastiano Campanella, Pinuccio Calabrò.
L'operazione "Gotha 7" risale al gennaio 2018 e portò a 40 arresti da parte dei carabinieri del comando provinciale di Messina e del Ros e della Polizia di Stato. Associazione mafiosa, estorsione, minaccia, violenza privata ed altro i reati contestati a vario titolo. Si tratta di un'inchiesta che ha fatto luce anche su estorsioni e rapine nella zona tirrenica tra il 1990 ed il dicembre 2017.