8 Aprile 2022 Giudiziaria

Concorsi truccati al Policlinico di Palermo: Tra gli indagati Giuseppe Navarra. Per il prof. messinese decisa la misura interdittiva per 12 mesi

La denuncia di un concorrente escluso, nel giugno 2019, ha fatto partire l’indagine dei carabinieri del Nas su un concorso per professore ordinario al Policlinico di Palermo. Microspie e telecamere nascoste hanno svelato le pesanti pressioni: gli indagati parlavano di un “patto dell’alternanza” fra due “baroni” universitari, per le nomine. Da una parte, Gaspare Gulotta, dall'altra Mario Adelfio Latteri. "Uno lo piazzi tu, uno lo piazzo io". Le intercettazioni - come scrive Repubblica - hanno fatto emergere anche altri episodi, non riguardanti concorsi.

Uno, in particolare, riguarda una falsa certificazione, “che sarebbe stata usata per incolpare un innocente”, spiega un comunicato del Nas. Questa mattina, le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis hanno fatto scattare alcune misure cautelari: ai domiciliari sono finiti Gaspare Gulotta, l'ex professore universitario e direttore del Dipartimento di Chirurgia del Policlinico “Paolo Giaccone” e la figlia Eliana, chirurgo plastico in servizio all’Ospedale Civico. I domiciliari fanno riferimento al capo d’incolpazione della falsa certificazione. Il referto taroccato "attestava falsamente delle lesioni subite dalla figlia” dell'ex primario, spiega il comunicato dei Carabinieri: venne allegato in una querela contro l’ex coniuge, per questo finito ingiustamente sotto inchiesta.

Per le irregolarità scoperte nell’ambito della gestione dei concorsi, la procura ha invece chiesto e ottenuto dal gip misure interdittive per 12 mesi, gli 11 indagati coinvolti dovranno anche presentarsi periodicamente alla polizia giudiziaria. Uno è l'ex primario arrestato. L'altro è il suo successore, Latteri. Gli altri provvedimenti riguardano Giuseppina Campisi (professore ordinario e Direttore del Dipartimento delle Discipline Chirurgiche, Oncologiche e Stomatologiche dell’Università di Palermo), Giuseppe Navarra (professore ordinario presso l'Università di Messina e direttore dell'Unità operativa complessa di Chirurgia ad indirizzo Oncologico del Policlinico di Messina, commissario di concorso), Ludovico Docimo (odinario presso l'università Vanvitelli di Napoli e direttore della Undicesima Divisione di Chirurgia generale e dell'obesità presso il Policlinico, anche lui commissario di concorso), Vittorio Altomare (professore ordinario di Chirurgia generale e direttore dell'Uoc di Senologia del Policlinico Campus Bio-medico di Roma, commisario di concorso), Roberto Coppola (professore ordinario e direttore dell'Uoc di Chirurgia generale presso il Policlinico Campus Bio-medico di Roma, commisario di concorso).

Le interdizioni sono scattate anche per i medici Leonardo Gulotta, Giuseppe Salamone, Antonino Agrusa, Giuseppe Di Buono e per l'infermiere Pio Sciacca.

"Concorsi aggiustati"

“Una complessa attività d’indagine – spiega un comunicato dei Carabinieri – ha fatto emergere una serie di condotte nel settore dei concorsi, verosimilmente mirate a condizionare ed alterare il naturale esito della procedura selettiva per la copertura di posti di professore universitario e/o ricercatori favorendo, a prescindere dagli effettivi meriti e nell’ambito di un "patto dell'alternanza" con un altro indagato, i candidati legati ad uno o all’altro complice, grazie anche alla collusione di altri membri delle commissioni, spesso designati fra soggetti a loro vicini”.

Gli indagati avrebbero influito “sulle modalità di fissazione dei criteri di valutazione dei candidati e dei loro titoli – spiegano ancora gli investigatori – sia carpendo, con la collaborazione di membri delle commissioni, minute dei punteggi provvisori attribuiti dai commissari ai candidati e raccogliendo informazioni destinate a rimanere segrete, pure allo scopo di far redigere nuove graduatorie provvisorie”. Le intercettazioni hanno svelato anche altro. Sarebbero stati inseriti “nei verbali di riunione delle commissioni, criteri di selezione più favorevoli ai candidati di loro gradimento”. Sarebbero state inviate anche lettere “di cui veniva raccomandata l’immediata distruzione dopo la lettura, per segnalare i candidati di gradimento”.

Le altre accuse

Poi, c’è un capitolo relativo ad alcuni interventi: l’ex primario di Chirurgia sarebbe stato inserito nei registri informatici delle equipe operatorie nonostante non fosse presente: “Veniva così attestata falsamente la sua partecipazione ad interventi chirurgici, compiuti in realtà da altri medici”, accusa la procura. “Inoltre – è un’altra contestazione – essendo autorizzato a svolgere attività libero professionale in regime di intramoenia interna si sarebbe appropriato di somme di denaro comprese tra i 100 e i 200 euro, che costituivano i compensi pagati da 68 pazienti per visite eseguite tra luglio 2019 ed ottobre 2020, senza riversare all'azienda sanitaria la percentuale spettante”.

C’è ancora un’altra accua: “Utilizzando la sua rete di relazioni, l’ex primario avrebbe usato la sua influenza su alcuni sanitari compiacenti, per far rilasciare ai suoi due figli, entrambi medici, delle false attestazioni di malattia”.

Nell’inchiesta ci sono anche altri 10 indagati. Vengono contestati a vario titolo i reati di corruzione, peculato, turbata libertà di scelta del contraente, truffa, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, falso ideologico in documenti informatici, calunnia e abuso d’ufficio.

Nell’indagine è finito pure un infermiere del Policlinico, che in un’occasione “avrebbe attestato falsamente la sua presenza in servizio presso la sede lavorativa”. Gli viene contestato anche di “aver prelevato dei medicinali dalla farmacia di un reparto, per cederli ad una terza persona”.

Cosi parlava gulotta il barone della chirurgia di palermo ho cercato di piazzare sempre i miei.

«Il quadro che si è delineato è a dir poco sconfortante – scrive il gip Donata Di Sarno nell'ordinanza di custodia cautelare - : il reparto diretto da Gaspare Gulotta, lungi dal costituire avamposto di tutela della salute degli utenti del Policlinico, si profila piuttosto come una specie di salotto privato nel quale vengono discussi i giochi di potere del professore e nel quale quest’ultimo spadroneggia, impunito, creando logiche di sistema del tutto illegali».

L’ex potente professore ordinario e direttore del Dipartimento di Chirurgia generale e d’urgenza del Policlinico non usava mezzi termini per raccontarsi ai suoi fedelissimi: «Nel momento che si è liberata una piccola nicchia io mi ci sono sempre infilato – sussurrava il 30 settembre 2020 - come giorni fa al concorso di Di Buono mi ci sono infilato, ogni volta che c’è stata una cosa Covid io mi ci sono infilato. Ho cercato di piazzare sempre, pensando ai miei, alle famiglie, tutto quanto e così via. Ho fatto un concorso al pronto soccorso e ho cercato di infilare i miei, la famiglia, tutto quanto, ogni volta che ho avuto un piccolo spazio ho cercato di andarlo a occupare sempre per i miei, per i miei figli del cuore e così via».

La “voracità” di Gulotta, commenta la procura. Non si rassegnava ad andare in pensione: «Come Gaspare Gulotta vorrei andare in pensione ma come professore Gulotta si augura di restare altri 10 anni… sistemare i miei allievi… ho fatto Salamone associato un mese fa, a Buscemi ricercatore un mese fa, spero entro un mese di fare Di Buono ricercatore».

Era un uomo potente Gulotta, scrive ancora il pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis: «Si è assistito a un continuo via- vai di persone che, ritenendolo un personaggio molto influente, chiedevano raccomandazioni sia per esami universitari, che per concorsi vari banditi da strutture sanitarie pubbliche, o anche in campi non direttamente attinenti alla sua attività, come nel caso del nipote che ha chiesto il suo interessamento per l’assegnazione presso una scuola di Petrosino in qualità di dirigente scolastico».