13 Aprile 2022 Giudiziaria

L’ex primario Gulotta, lo studio con Jacuzzi e i rampolli “abusivi” in sala operatoria

I colleghi, scherzando, la chiamavano "piccola Spa". Di certo la doccia multigetto Jacuzzi era un lusso che al Policlinico di Palermo nessun altro direttore di dipartimento si era concesso. È stata installata nel 2008, quando l'ex primario Gaspare Gulotta - al centro dell'indagine sui concorsi truccati - ottenne la ristrutturazione della sua stanza al pianterreno del padiglione di Chirurgia generale.

Oggi, quello che il gip ha definito il "salotto privato dove venivano discussi i giochi di potere del professore" è la sede della segreteria del dipartimento chirurgico, trasferita lì dopo il pensionamento di Gulotta avvenuto nel 2020. Al posto del grande tavolo e delle poltroncine in pelle dove l'ex primario faceva accomodare i suoi ospiti, ci sono quattro scrivanie dove lavorano altrettanti amministrativi. "È vero - sorride qualcuno - è un gran bel bagno, ma è giusto che dopo 12- 13 ore in sala operatoria si abbia la possibilità di fare una doccia".

Dietro la porta in radica di noce che si trova alla fine del lungo corridoio del reparto c'era il regno privato dove il professore incontrava amici e parenti. Così hanno svelato le cimici nascoste dai carabinieri del Nas. Anche le sale operatorie erano state trasformate in una "palestra" per i suoi due figli. Eliana Gulotta, chirurgo plastico in servizio al Civico, lì avrebbe operato tre amici a "titolo di favore": la nipotina di un viceprocuratore onorario, un'avvocatessa e la madre di lei. Queste ultime imparentate con il titolare di un negozio di ceramiche e materiale edile in cui - secondo le indagini - la famiglia Gulotta era solita servirsi.

Gli interventi non autorizzati sarebbero avvenuti il 4 settembre e il 2 ottobre del 2019. L'avvocatessa avrebbe dovuto farsi asportare un neo al rientro dalle ferie estive in modo da "evitare i turni del Civico". Il professore Gulotta avvertiva la figlia: "Eliana puoi partire, chiamati Di Buono perché al dipartimento si prolunga". La madre dell'avvocatessa invece sarebbe stata sottoposta all'asportazione di una lesione cutanea il 20 maggio 2020, sempre per mano di Eliana Gulotta. Agli investigatori la paziente ha spiegato di aver pagato il ticket in ritardo. Dalle intercettazioni emergerebbe che il motivo era stato un blitz successivo del Nas. "Sono sovrappensiero, ho problemi seri - diceva Gulotta a un suo sottoposto - ho fatto un interventino qua che non ha pagato il ticket. Abbiamo fatto la fesseria, a lei non ho rilasciato niente, io non ne so assolutamente nulla, è chiaro che faccio impostare al segretario tutto quanto".

Il figlio Leonardo, specializzando a Messina, avrebbe invece assistito senza autorizzazione a diversi interventi nel reparto e mentre risultava in malattia, grazie a un falso certificato medico ottenuto dal professore. Mentre entrava in sala operatoria, il padre gli diceva ironico: "Come giustifichi la tua presenza qua?". In un'altra occasione il figlio chiedeva: "Ci posso andare in sala operatoria?", incassando il via libera. Un reparto a gestione familiare, dotato di tutti i comfort. Jacuzzi compresa. Rassegnaweb: di Giusi Spica da repubblica