21 Aprile 2022 Giudiziaria

TUTTI I 52 NOMI, TRE I MESSINESI – ESEGUITE 8 MISURE INTERDITTIVE NEI CONFRONTI DI PROFESSORI ORDINARI E DIPENDENTI DELL’UNIVERSITA’ MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA. L’ESPOSTO DELLA MESSINESE CLARA STELLA VICARI AVERSA

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica - diretta dal Procuratore Dott. Giovanni Bombardieri - hanno eseguito un’Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale interdittiva emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di n. 6 professori ordinari e n. 2 dipendenti dell’area amministrativa dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Tra le persone sottoposte alla misura cautelare del divieto temporaneo all’esercizio del pubblico ufficio ricoperto presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria figurano anche l’attuale Rettore del predetto Ateneo, Santo Marcello Zimbone, sottoposto ad una misura interdittiva della durata di 10 mesi, nonché il suo predecessore, l’attuale Prorettore Vicario, Pasquale Catanoso, sottoposto ad una misura interdittiva della durata di 12 mesi. Nei confronti di quest’ultimo, il GIP ha altresì disposto l’esecuzione di un sequestro preventivo del valore di circa 4 mila euro.

Contestualmente, i finanzieri stanno dando esecuzione a Decreti, disposti dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, di perquisizione domiciliare e personale nei confronti di n. 23 soggetti, di perquisizione di sistemi informatici/telematici in uso alla prefata Università, nonché di richiesta di consegna di documentazione ritenuta essenziale ai fini probatori.

L’operazione costituisce l’esito di un’articolata indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria che ha consentito di ipotizzare – fatte salve successive valutazioni di merito – condotte illecite, commesse in un arco temporale molto significativo, dal 2014 al 2020, integranti l’esistenza di un’associazione dedita alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica nella direzione e gestione dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e delle sue articolazioni compartimentali.

Le indagini traggono origine da un esposto, presentato alla locale Procura della Repubblica, da una candidata non risultata vincitrice, la messinese Clara Stella Vicari Aversa, oggi vice presidente dell'Ordine degli architetti di Messina (nella foto)nel quale venivano segnalate condotte irregolari perpetrate in occasione dell’espletamento della procedura di valutazione comparativa per un posto di ricercatore universitario. L’architetta, per tutelare la propria posizione, aveva promosso appositi giudizi presso i competenti organi di Giustizia Amministrativa, in tale contesto, come emerso agli atti delle indagini, veniva suggerito al predetto di rinunciare all’azione giudiziaria intrapresa ed “aspettare il proprio turno” per avere accesso a future opportunità professionali all’interno del Dipartimento.

Sulla base di quanto emerso dalle indagini, la perpetrazione di molteplici e reiterati atti contrari ai doveri d’ufficio di imparzialità, lealtà, correttezza e fedeltà si manifestava, soprattutto, in occasione delle varie procedure concorsuali e comparative, nella selezione delle commissioni esaminatrici attraverso la scelta di componenti ritenuti “affidabili” e pertanto idonei a garantire un trattamento favorevole ai singoli candidati scelti “direttamente” o a seguito di “segnalazione”.

Le procedure comparative e concorsuali riguardavano indistintamente le posizioni di ricercatori, di professori ordinari e associati, di assegnisti di ricerca nonché le selezioni per l’accesso ai dottorati di ricerca e ai corsi di specializzazione.

Inoltre, sulla scorta delle indagini poste in essere venivano riscontrate ulteriori e molteplici irregolarità nella gestione delle risorse universitarie: le autovetture di servizio, infatti, venivano sistematicamente sottratte alle loro finalità istituzionali per essere utilizzate ai fini privati, nonché taluni appalti dei lavori edili di manutenzione dei locali universitari venivano assegnati in assenza di apposite procedure di gara e sulla base di false prospettazioni della realtà fattuale. Peraltro, l’indebito utilizzo delle risorse dell’ente non ha riguardato solo le autovetture di servizio, le contestazioni di peculato concernono, infatti, anche le carte di credito intestate all’Università, reiteratamente utilizzate per pagare spese di natura prettamente personale.

Le condotte contestate agli indagati consistono – ad oggi e fatte salve le valutazioni dei successivi organi di giudizio - nella associazione a delinquere (art. 416 c.p.), nella concussione (art. 317 c.p.), nella corruzione (artt. 318 e 321 c.p.), nell’abuso d’ufficio (art. 323 c.p.), nella falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.479 e 476 co.2.c.p.), nella turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (art. 353 bis c.p.) e nel peculato (art. 314 c.p.).

I nomi dei docenti e degli impiegati interdetti

Sono 4 in tutto, oltre al rettore, Santo Marcello Zimbone, ed al suo predecessore, Pasquale Catanoso, attuale prorettore vicario, i docenti dell’Università «Mediterranea» di Reggio Calabria nei confronti dei quali il Gip, su richiesta della Procura della Repubblica diretta da Giovanni Bombardieri, ha disposto l’interdizione, e la conseguente sospensione dal servizio, per un periodo che va da 2 a 6 mesi. I docenti ai quali é stato notificato il provvedimento sono Ottavio Salvatore Amaro, professore associato del Dipartimento di architettura ed ex direttore generale dell’ateneo; Adolfo Santini, direttore del Dipartimento di architettura; Massimiliano Ferrara, direttore del Dipartimento di giurisprudenza, economia e scienze umane, e Antonino Mazza Laboccetta, professore associato dello stesso Dipartimento di giurisprudenza. L’interdizione é stata disposta, inoltre, anche per due funzionari dell’Area tecnico-scientifica elaborazione dati dell’università, Alessandro Taverriti e Rosario Russo.

Ecco i nomi dei 52 indagati, 3 i messinesi:

Elvira Rita Adamo, 1990, Cosenza
Renata Giuliana Albanese, 1957, Roma
Salvatore Ottavio Amaro, 1959, Reggio Calabria (professore associato Dipartimento Architettura)
Nicola Arcadi, 1953, Reggio Calabria
Giuseppe Bombino, 1971, Reggio Calabria
Pasquale Catanoso, 1953, Reggio Calabria (pro rettore università di Reggio Calabria)
Antonio Condello, 1973, Taurianova
Zaira Dato, 1949, Catania
Alberto De Capua, 1964, Reggio Calabria
Roberto Claudio De Capua, 1961, Reggio Calabria
Lidia Errante, 1989, Reggio
Philipp Fabbio, 1976, Villorba (Tv)
Giuseppe Fera, 1950, Messina
Massimiliano Ferrara, 1972, Reggio Calabria (direttore del dipartimento Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane)
Giovanna Maria Ferro, 1977, Reggio Calabria
Gaetano Ginex, 1953, Palermo
Giovanni Gulisano, 1959, Catania
Rita Iside Laganà, 1994, Reggio Calabria
Filippo Laganà, 1964, Reggio Calabria
Maria Teresa Lombardo, 1990, Roccella Ionica
Demetrio Maltese, 1988, Reggio Calabria
Chiara Manti, 1991, Campo Calabro
Domenico Manti, 1955, Campo Calabro
Antonino Laboccetta Mazza, 1972, Reggio Calabria (professore associato dipartimento Giurisprudenza)
Martino Milardi, 1962, Reggio Calabria
Carlo Francesco Morabito, 1959, Villa San Giovanni
Gianfranco Neri, 1952, Roma
Stefania Ilaria Neri, 1991, Pavia
Paolo Neri, 1961, Reggio Calabria
Rossella Panetta, 1991, Galatro
Adele Emilia Panuccio, 1988, Reggio Calabria
Giuseppe Pellitteri, 1954, Palermo
Giulia Ida Presta, 1993, Cosenza
Antonello Russo, 1972, Messina
Valerio Maria Rosario Russo, 1956, Salerno (funzionario area tecnica)
Francesca Sabatini, 1994, Roma
Giovanni Saladino, 1963, Bova marina
Adolfo Santini, 1955, Catania (direttore dipartimento Architettura)
Leonardo Schena, 1971, Monopoli
Andrea Sciascia, 1962, Palermo
Aurelia Sole, 1957, Cosenza (ex rettore dell’Università della Basilicata)
Vincenzo Tamburino, 1953, Catania
Alessandro Taverriti, 1959, Messina (funzionario area tecnica)
Laura Thermes, 1943, Roma
Marina Rosa Tornatora, 1970, Reggio Calabria
Michele Trimarchi, 1956, Roma
Giuseppe Tropea, 1975, Soverato
Agostino Urso, 1965, Reggio Calabria
Giovanna Zampogna, 1990, Palmi
Giuseppe Zampogna, 1954, Palmi
Antonio Demetrio Zema, 1970, Reggio Calabria
Agrippino Marcello Santo Zimbone, 1961, Catania (rettore dell’Università di Reggio Calabria)