3 Maggio 2022 Politica e Sindacato

Il candidato sindaco della lista “Messina In Comune” rende noti altri due nomi: designati Gaetano Princiotta Cariddi e Francesca Fusco come assessori

“L’assessorato ai Beni Comuni e all’Autogoverno vuole avere l’ambizione di ripensare non solo agli strumenti per favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche e amministrative della città – commenta Princiotta Cariddi – ma vuole rendere prassi quotidiana l’idea stessa che Messina appartiene a chi la abita e che le sue istituzioni non sono da intendere come forme immutabili, ma come strumenti che devono rispondere alle reali esigenze di tutte e tutti”.

“Ciò che oggi mi ha spinta ad accettare la designazione di assessora è la possibilità, insieme a tutti i compagni d’avventura, di riscattare questa città da anni di mal governo e ghettizzazione del territorio – aggiunge Fusco – Quello di “Messina In Comune” è un progetto ambizioso che ha l’obiettivo di risanare la città rendendo protagonisti i cittadini, che saranno diretti artefici del loro futuro, inseriti in un progetto d’insieme studiato per superare le logiche del capo assoluto che decide per tutti. Ringrazio i miei compagni per questa opportunità e spero di non deluderli”.

Chi sono i due assessori designati?

Gaetano Princiotta Cariddi

Gaetano Princiotta Cariddi, classe 1983, è originario di Piraino (Me). E' laureato in filosofia e ha conseguito un dottorato in filosofia del diritto. Dagli anni dell’Università vive a messina e milita nei movimenti di lotta territoriale cittadini e regionali. É attualmente docente precario in un istituto superiore della città.

Francesca Fusco

44 anni, diplomata al liceo scientifico, ha frequentato la facoltà di Scienze Politiche e Giuridiche. Nasce nelle fila di Rifondazione Comunista: è stata la segretaria provinciale dei Giovani Comunisti di Messina e, successivamente, ha proseguito la militanza all’interno del partito. Parallelamente, ha vissuto l’esperienza di rappresentante sindacale in seno al sindacato di base ORSA: innescò la storica “Vertenza dello Stretto” che toccò il punto più alto con la manifestazione del febbraio 2015 “IL FERRIBOTTE NON SI TOCCA”, a difesa della continuità territoriale, dell’occupazione e della dignità dei lavoratori, rivendicando il superamento del precariato.

La militanza in ORSA è l’esperienza che più l’ha formata politicamente e personalmente: l’incarico le ha permesso di passare dalla fase teorica, programmatica e ideologica, che ha vissuto in Rifondazione, al confronto concreto sul campo di battaglia, al fianco dei lavoratori. In ORSA si è realizzata la sintesi perfetta tra ideologia e prassi: soddisfare i bisogni della gente.