7 Maggio 2022 Giudiziaria

L’inchiesta sulla Tassa di soggiorno non versata a Taormina: non è reato

Il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Con questa formula il giudice per l’udienza preliminare Claudia Misale ha deciso il non luogo a procedere per tutti gli indagati per la vicenda della tassa di soggiorno non versata a Taormina. Ventiquattro gli operatori turistici della cittadina jonica che rischiavano il processo, chiesto dalla Procura alla fine degli accertamenti. Insomma, non ci sarebbe rilievo penale e l’inchiesta va in soffitta. Per alcuni di loro era anche scattato il sequestro e ieri il GUP ha disposto la restituzione di tutto quanto a chi ne ha diritto.

Per il Comune di Taormina, invece, resta il “buco” da 400 mila euro.

Niente accuse, quindi, per Lucia Caminiti, 65 anni, Tamako Chemi (43), Leonardo Cuscona (69), Mario D’Angelo (58), Giovanni Di Maio (39), Alessandro Faranda (40), Roberto Fedrizzi (68), Giovanni Ficarra (75), Maria Filiciotto (47), Giuseppe Giglio (52), Mauro Manganaro (49), Patrizia Mangiò (61), Sandro Manuli (39), Enzo Mazzotta (50), Celeste Mendolia (38), Antonio Venerando Messina (61), Nicolò Micena (68), Gregorio Gianluca Nunzio Quondam (47), Alessandro Sciglio (51), Giovanni Sfalanga (79), Alessio Tatoli (38), Graziella Turiano (68), Martina Tuzza (29), Giovanna Varriale (58).

Sono stati difesi dagli avvocati Ernesto Marcianò, Antonello Scordo, Diego Busacca, Manuela Mancuso,Valter Militi, Paolo Vermiglio, Isabella Barone, Nino Favazzo, Corrado Attente, Francesco Bilotta, Cinzia Panebianco, Rina Frisenda, Antonio Arena, Letterio Arena, Danilo La Monaca, Pietro Giannetto, Maria Puliatti, Daniela Chillè