29 Agosto 2022 Sport Cultura Spettacolo

DE GREGORI E VENDITTI A TAORMINA: UN PIANOFORTE, UNA CHITARRA E DUE MITI

foto di Enrico Di Giacomo -

Di Vincenzo Cardile - In un umida serata di fine agosto, due grandi amici, sulle note di un passato visionario, sono riusciti a fare accalcare, sognando, migliaia di amanti della musica italiana, stretti attorno al palco siciliano del Teatro Greco di Taormina. Incastonati in questo mitologico palcoscenico, Francesco De Gregori e Antonello Venditti, spalla a spalla, catapultano gli spettatori in un viaggio nella memoria, ripercorrendo, con canzoni e ritmi riarrangiati, cinquant’anni di emozioni e sentimenti di pubblico estasiato. I due, si mesciano al punto che, se chiudi gli occhi, quasi non distingui le due tonalità vocali, in un gioco di passioni vocali che, onestamente, incanta. Ogni particolare è forse studiato per riportare il pubblico nel passato: in un palco lasciato appositamente grezzo, senza l’uso di schermi o effetti speciali, spicca la genuina amicizia dei due cantautori, con gli immancabili occhiali e le sigarette sempre rosse, che si punzecchiano vocalmente, passandosi il microfono in duetti appassionanti e rispettosi di una reciproca considerevole carriera… l’uno taciturno, l’altro chiacchierone, entrambi a dire che avrebbero voluto scrivere almeno un brano dell’altro, stando attenti però, a non fare mai un passo in avanti all’altro. E così, cominciando da Bomba o non bomba, con quel profetico “Partirono in due ed erano abbastanza... Un pianoforte, una chitarra e molta fantasia, si trascorrono quasi tre ore di canto ed incanto, ascoltando pezzi storici della musica italiana, da Generale a Rimmel, da Sara a Notte prima degli esami, Sempre e per sempre, Ci vorrebbe un amico, La donna cannone, Roma capoccia passando per Santa Lucia, In questo mondo di ladri, Titanic. Accompagnati da magistrali musicisti, una trentina di brani scivolano via, dando spazio all’amarcord per 'Canzone', ovviamente in ricordo dell’amico Dalla, per chiudere, dopo i saluti, con Buonanotte Fiorellino e Grazie Roma. Due giganti, armati di chitarra ed armonica a bocca l’uno, e pianoforte l’altro, capaci di far smuovere e riaffiorare emozioni passate dentro ogni singolo spettatore, e riassaporare con la forza della musica, quel qualcosa che “rimane fra le pagine chiare e le pagine scure” e che ognuno porta dentro. Applausi a scena aperta per questo cantautorato italiano, spesso incautamente riposto in soffitta.