16 Settembre 2022 Politica e Sindacato

ELEZIONI ’22: CONTE A MESSINA, “MELONI E SALVINI CHIEDANO SCUSA SU ORBAN”. FOTO, VIDEO E INTERVISTA

Conte, insieme al candidato presidente della Regione per il M5s Nuccio Di Paola, ha preso un caffè al bar Irrera - foto e video di Enrico Di Giacomo -

Dopo il bagno di folla di ieri a Catania, un altro a Messina. Con una promessa che fa leva sull'arma più importante che il Movimento 5Stelle può sfoderare in questa campagna elettorale, il reddito di cittadinanza come misura di contrasto alla povertà. La seconda giornata dell'ex presidente del Consiglio in Sicilia comincia sullo Stretto: a Messina, dove ha parlato stamattina, e a Reggio Calabria, dove prosegue prima di tornare sull'Isola. "Noi - dice - abbiamo alzato la soglia dell'impignorabilità, e oggi chi prende meno di mille euro non viene mai aggredito economicamente, neppure del quinto dello stipendio. Perché la gente che ha poco non va toccata". E la città risponde: l'ex premier è letteralmente travolto dalla folla, che lo segue da piazza Cairoli in uno dei bar più noti della città per chiedergli selfie e stringergli la mano. "È ovvio - annota il leader Cinquestelle - che non ci siamo disperati quando tutti ci davano in picchiata e non ci esaltiamo adesso che ci segnalano un trend in risalita: a noi interessa il voto del 25 settembre, il voto concreto nelle cabine elettorali quindi manteniamo i piedi per terra. Però non possiamo non constatare un rinnovato interesse, un grande entusiasmo da parte dei cittadini che sanno se stare o meno dalla parte giusta".

“Siamo in Sicilia, ma la prima cosa che voglio dire è che siamo vicini ai familiari delle vittime delle Marche. Il Movimento 5 Stelle è pronto a qualsiasi cosa per aiutare i soccorsi, i sindaci e le comunità locali”, ha dichiarato il leader della Lega Giuseppe Conte al suo arrivo a Messina.

“L’impegno che mettiamo a disposizione dei cittadini siciliani è un’offerta – prosegue -. Una proposta per il governo della Regione Siciliana. L’obiettivo è quello di dare una svolta, in tutti i campi. Dalla valorizzazione del turismo al potenziamento delle attività agricole, che sono una risorsa incredibile per il nostro territorio. Fino al miglioramento della sanità, scacciando via la malapolitica. Un pacchetto di governo di svolta per questa Regione”.

“Noi non reagiamo per un calcolo politico o per orgoglio - prosegue Conte sul PD -. Sicuramente però con questi vertici del Pd c’è poco da lavorare insieme. Si sono rivelati completamente inaffidabili e anche scorretti ad attribuirci responsabilità e colpe, quando invece dietro c’è un disegno chiarissimo, cinico e opportunista, di emarginare il Movimento 5 Stelle e dividersi il consenso elettorale residuo”.

"Ieri Lega e Fratelli d'Italia hanno votato a favore della svolta illiberale dell'Ungheria. Da cittadino, prima che da politico, dico che o la Meloni e Salvini fanno marcia indietro e riconoscono pubblicamente di avere sbagliato su Orban, oppure dico che sono inidonei a governare l'Italia", prosegue il leader del M5S Giuseppe Conte parlando ai giornalisti a Piazza Cairoli (VIDEO) del documento contro l'Ungheria approvato ieri dal Parlamento europeo e non votato da Fdi e dalla Lega. "Voi siete testimoni del fatto che ho detto che non spetta a nessuno distribuire patenti di legittimazione democratica - aggiunge conversando sempre con i giornalisti - Stiamo parlando della Lega, di Fratelli d'Italia e di partiti che sono nell'arco costituzionale da tempo e ci sono legittimamente e legittimamente possono aspirare al governo di questo paese. Ma ieri si è consumato un passaggio molto serio. Di fronte a una relazione documentata, non a un documento politico, che ha certificato la svolta autocratica dell'Ungheria di Orban e stiamo parlando di un esecutivo che ha messo sotto di se il potere giudiziario, mette il bavaglio ai giornalisti, che costringe e tortura le donne che vogliono interrompere la gravidanza, a costringendole ad ascoltare il battito del feto", "di fronte a questi fatti puntuali, ieri, Fratelli d'Italia e la Lega, al Parlamento europeo, hanno votato a favore di questa svolta, illiberale e autarchica del governo di Orban. Questo fatto è un fatto serio, puntuale".

 

 

In mattinata e' intervenuto anche il candidato alla presidenza della Regione Di Paola (video sopra): “Siamo a 4 punti da Schifani, forza non possiamo dare la Sicilia ad un imputato. Il 25 settembre dobbiamo liberarla  da chi l’ha ridotta in macerie. Abbiamo grandi progetti per i giovani, per il turismo,  per la sanità, che una volta per tutte deve essere tolta alle mani della politica. Non credete alla false promesse di chi dice di avere le ricette per tutto ma che quando era al governo non ha fatto una sola cosa per la Sicilia, tranne farsi bocciare 32 progetti su 32 del Pnrr, facendo perdere alla Sicilia grandi opportunità e una barca di soldi. De Luca? Si spaccia per il  nuovo ma ha supportato Musumeci, non lo dimenticate. É  solo la copia sbiaditissima del peggiore Crocetta”.