24 Ottobre 2022 Politica e Sindacato

Messina, una mazzata da 6mila euro e un altro locale chiude

«Una situazione insostenibile. Il caro bollette sta diventando un male incurabile per le aziende ed i commercianti del nostro Paese. È arrivato il momento che tutti prendano coscienza di quanto stia accadendo alle persone con cui ci incrociamo quotidianamente». Il consigliere comunale di Ora Sicilia, Giandomenico La Fauci, cita il caso, l’ennesimo, di un esercizio commerciale, un ritrovo in via Palermo, pronto a chiudere i battenti nei prossimi mesi se non si troverà una soluzione all’aumento dei costi.
«Pesa troppo la bolletta della luce arrivata. Anzi, le bollette. Perché i costi in crescita sono tantissimi. Dal migliaio di euro dell’anno scorso, a parità di consumi, ai 6 mila euro di questo 2022. Non serve a nulla anche rateizzare – insiste La Fauci –, perché se prima non viene pagata tutta la cifra non è possibile chiedere una nuova rateizzazione per le successive bollette. Conti che si sommano fino a diventare schiaccianti. Così, la bolletta di 6 mila euro viene rateizzata, ma prima di riuscire a saldare tutte le scadenze eccone arrivare altre e dalle cifre crescenti. Per questi motivi i commercianti decidono di chiudere. Le istituzioni sembrano poter fare poco, sicuramente non possono nulla quelle locali e regionali».
Al sindaco Basile e al presidente della Regione, Renato Schifani, il consigliere chiede «che si facciano rappresentanti dei problemi e del dolore di questi cittadini. Una battaglia simbolica ma che mostrerebbe una reale vicinanza verso chi deve cedere ai conti e chiudere le proprie attività. Luoghi che non sono solo posti di lavoro ma che, spesso, rappresentano vere pagine di storia familiare e cittadina. Il governo Meloni ha appena giurato, ma in campagna elettorale il tema dei rincari era all’ordine del giorno. Speriamo, allora, che si passi ai fatti e che si ascoltino le istanze dei tanti commercianti in difficoltà senza lasciarli al proprio destino in silenzio».