30 Dicembre 2022 Giudiziaria

MESSINA: TENTO’ DI RAPINARE UNA DONNA IN PIENO CENTRO, INDIVIDUATO E ARRESTATO IL PRESUNTO RESPONSABILE

Le immagini di videosorveglianza e la testimonianza della vittima ("il malvivente era privo della dentatura") lo avrebbero inchiodato come l'autore del gesto delittuoso.

E' stato arrestato ieri, su ordinanza del gip Maria Militello, a distanza di quasi due mesi dal violento tentativo di rapinare di una collana d'oro una donna, il 47enne, L. Q. (con diversi precedenti penali per furto, rapina, ricettazione, detenzione abusiva di munizioni), che il due novembre, in pieno giorno sul viale Principe Umberto, avrebbe strattonato con forza, buttandola a terra, una donna che ha provato a opporre resistenza venendo colpita due volte al volto (la donna ha anche subito lesioni al collo e al braccio destro) e venendo minacciata con insulti ("Lassa a collana buttana") e urla, per farle lasciare la collana.

Nonostante la colluttazione violenta, l'uomo non è riuscito a portarle via il gioiello che la donna ha tenuto stretto nelle sue mani, ed è scappato via a bordo di una Fiat Punto rossa. La signora, dopo la fuga dell'uomo, è stata assistita dai commercianti dei negozi vicini e ha presentato la denuncia alla questura di Messina poche ore dopo essere stata accompagnata dal marito al pronto soccorso del Piemonte.

Subito sono state avviate le indagini per risalire all'identità dell'aggressore. Grazie alla perlustrazione delle immagini del sistema di videosorveglianza dei negozi vicini, gli inquirenti hanno identificato il presunto responsabile che è stato raggiunto dalla misura di custodia cautelare in carcere. E' stata fissata per domani l'udienza davanti al giudice per le indagini preliminari.

L'indagato dovrà rispondere dei reati di tentata rapina, lesioni personali, violenza e minaccia alla persona, giustificare la presenza di strumenti atti ad aprire o forza serrature che sono stati trovati nella sua auto della guida senza patente, non avendola mai conseguita. A difendere l'uomo l'avvocato Antonino Cacia e Gabriele Lombardo.