2 Febbraio 2023 Giudiziaria
Paolo Dimitrio: aveva assunto questa identità il superlatitante Edgardo Greco, 63 anni, nato a Belvedere Marittimo e cresciuto criminalmente a Cosenza, ergastolano e ricercato dal 2006.
I carabinieri del Reparto operativo provinciale di Cosenza, diretti dal tenente colonnello Dario Pini, l’hanno scovato in una pizzeria di Saint Etienne – “L’agorà” -, in Francia. L’uomo, condannato con sentenza definitiva per duplice omicidio, lavorava nel locale pubblico come pizzaiolo.
L’operazione condotta dai militari del colonnello Agatino Saverio Spoto, è stata coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri. Greco aveva assunto l’identità di un sorvegliato speciale pugliese e all’arrivo dei carabinieri ha tentato di negare chi fosse davvero.
Il sessantatreenne è un personaggio rilevante della criminalità organizzata bruzia ed è stato giudicato responsabile dell’assassinio, avvenuto nel 1991 in un deposito-garage di Cosenza, dei fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo. Le vittime, che nel 1985 avevano ucciso il direttore del carcere Sergio Cosmai, vennero massacrate a colpi di spranga. I loro corpi furono sepolti in Sila e successivamente dissotterrati e squagliati nell’acido quando comparvero sulla scena giudiziaria dell’Alta Calabria i primi pentiti di ‘ndrangheta.
Greco era pure chiamato negli ambienti criminali il “killer delle carceri” perché negli anni 80 aveva tentato di ammazzare nel penitenziario di Cosenza, a colpi di pistola, il capobastone calabrese Franco Pino. Nel 1996 Edgardo Greco, durante la celebrazione del maxiprocesso “Garden” finse l’inizio di una collaborazione con la giustizia facendo ritrovare delle armi: era un trucco per confondere le acque e ottenere benefici.
Non è dunque Pasquale Bonavota la primula calabrese più ricercata tra i latitanti italiani. Ma, come dimostrano i fatti, si tratta proprio di Edgardo Greco. Tutti si erano dimenticati di lui, tranne Nicola Gratteri. Greco apparteneva al gruppo mafioso guidato dai fratelli Lino e Mario Pranno.